Articolo di oggi su Tio.ch di di Giorgio Genetelli

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Under Ashes
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Articolo di oggi su Tio.ch di di Giorgio Genetelli

Messaggio da Under Ashes » 24 ott 2011, 16:16

http://www.tio.ch/Sport/Hockey/News/654 ... del-Lugano

Le contraddizioni e il male oscuro del Lugano

Allenatori non abbastanza bravi, poca progettualità o giocatori sopravvalutati? Zanatta conosce il paziente e forse ha l’antidoto contro la subdola influenza che si aggira negli androni della Resega

C’è una contraddizione, un equivoco non risolto, che balza all’occhio guardando il Lugano e la sua intricata situazione. In modo involontario, forse, lo dice anche Vicky Mantegazza: “I giocatori sono forti e ora non ci resta che trovare un timoniere capace di raddrizzare la situazione e di riportare fiducia a tutto l’ambiente. Questi ragazzi vanno nel pallone in fretta e non riescono a gestire le situazioni negative che si presentano”.

Ma come? Giocatori forti che vanno nel pallone in fretta? I giocatori forti non vanno nel pallone in fretta, i giocatori forti tengono duro e appena possono rialzano la testa e raddrizzano la rotta. Sono i giocatori deboli che non ce la fanno a fronteggiare avversari che, come da regola sportiva, le provano tutte per imporsi. Barry Smith ha capito che “senza alzare la voce” nessuno lo ascoltava più e che i suoi, come bambini capricciosi, per protesta smettevano di giocare e se ne stavano in un angolo a fare il muso. Mentre il Kloten rifilava loro nove schiaffi.

Attenzione: tutto questo non è una novità. Da un paio di stagioni, a Lugano non c’è verso di stare tranquilli, di aspettare con pazienza che gioco e risultati trovino una loro regolarità. Per un motivo o per un altro, gli allenatori si allontanano scrollando la testa impotenti, incapaci di capire come mai il talento individuale non si trasformi in forza collettiva. O non sono bravi gli allenatori, o non c’è progettualità, o i giocatori sono sopravvalutati. Tre opzioni sulle quali tutti si accaniscono.

Ma c’è una quarta ipotesi: la confusione tra i ruoli. Se invece che dall’allenatore, gli umori della squadra fossero condizionati da qualcuno che alza troppo la cresta nello spogliatoio? La società interverrebbe? In NHL la soluzione è semplice: vai nel farm-team e cominci a girare l’America in torpedone, così ti schiarisci le idee. In Svizzera non si può, il serbatoio a disposizione di un club non è tanto vasto e così si soggiace a una specie di ricatto comportamentale.

Il Lugano ha sotto contratto, anche da lungo tempo, giocatori esperti e altri ne sono giunti quest’estate. Bednar, Niedermayer e Rintanen sono stati ottimi elementi, ma se le loro ex-squadre se ne sono private qualche motivo ci sarà, magari anche solo per l’età. Per ora, nessuno dei tre sta rendendo secondo il suo, supposto, valore.

In questa tormentata prima parte di stagione, i migliori del Lugano sono tre neofiti: Conz, Steiner e il virgulto Simion, non a caso tra i più amati dai tifosi. È un caso? Certo, poi Vauclair è ancora un leone, Conne spende tutto e Romy non smette mai di giocare per gli altri, per dire. Ma tutto sembra davvero inserito in un’idea collettiva che non c’è (ancora?).

Teniamo per ultimo il caso-Nummelin. Ormai un’icona luganese, il finnico si è ripreso dai guai fisici della scorsa stagione e ha cominciato alla grandissima, ma ora è già in difficoltà e nella tragica Kloten è stato uno dei peggiori. Dal suo rendimento e dalla sua carica dipende quasi tutto ciò che il Lugano propone oggi. La sua presenza sul ghiaccio si sente tantissimo, anche perché gioca in media quaranta minuti a partita. Ecco, questo è il punto: è l’allenatore di turno a spremerlo in modo così scriteriato o è lui che di lasciare il ghiaccio e rifiatare non ci pensa nemmeno?

L’ultima candidatura alla panchina si chiama Ivano Zanatta. È stato il più amato proprio da quel bollente spogliatoio, conosce l’ambiente e si spera che abbia con sé l’antidoto per fermare la cattiva influenza che si aggira negli androni della Resega

Il futuro allenatore del Lugano avrà sulle spalle attese e pressioni pazzesche. La dirigenza, oltre a condividerne le idee, saprà pararsi a sua difesa quando i malumori (ri)cominceranno a serpeggiare nel chiuso dello spogliatoio? Barry Smith, di fare il parafulmine proprio non ne voleva sapere, anche perché non era a lui che toccava. Questa lezione, al momento di affidare la squadra al prossimo tecnico, i dirigenti dovranno tenerla in conto.
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Re: Articolo di oggi su Tio.ch di di Giorgio Genetelli

Messaggio da nylanderfan » 24 ott 2011, 16:18

Semplice. Siamo passati al lato oscuro. :D
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Misko
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Re: Articolo di oggi su Tio.ch di di Giorgio Genetelli

Messaggio da Misko » 24 ott 2011, 16:23

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weswalz
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Re: Articolo di oggi su Tio.ch di di Giorgio Genetelli

Messaggio da weswalz » 24 ott 2011, 17:08

Articolo interessante che a parte la proposta di Zanatta mi trova daccordo

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wyoming
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Re: Articolo di oggi su Tio.ch di di Giorgio Genetelli

Messaggio da wyoming » 24 ott 2011, 17:11

nylanderfan ha scritto:Semplice. Siamo passati al lato oscuro. :D
sento già il respiro del demonio.......!
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Re: Articolo di oggi su Tio.ch di di Giorgio Genetelli

Messaggio da Swissfan » 24 ott 2011, 17:49

Under Ashes ha scritto: Allenatori non abbastanza bravi, poca progettualità o giocatori sopravvalutati? Zanatta conosce il paziente e forse ha l’antidoto contro la subdola influenza che si aggira negli androni della Resega
Allenatori non abbastanza bravi: NO
Poca progettualità: NO
Giocatori sopravvalutati: SI
Zanatta: Ehhh???
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