Commenti, analisi e critiche sulla stagione in corso
Inviato: 5 feb 2011, 13:36
Precisiamo a parer mio Kutlak si è autoeliminato in questo frangente il Lugano non ha fatto nulla!!!
HC Lugano... profondo rosso
di Marzio Minoli
Se Langnau si è vestita di verde, Lugano si è tinta di rosso. No, non si tratta di risultati politici, ma dell’ufficializzazione di quanto già da tempo era nell’aria. Il Lugano, per la seconda volta nella sua storia, parteciperà ai playout del campionato di hockey. E la famosa pagina 242 del Teletext lo indica chiaramente.
Le ultime prestazioni dei bianconeri non ingannino. Saranno dei playout di lacrime e sangue dove difficilmente le squadre si barricheranno davanti al portiere per due terzi di partita (vedi derby) oppure si lasceranno rimontare quattro reti in dieci minuti (vedi Friborgo).
La stagione del Lugano era iniziata malissimo, almeno dal punto di vista dei rapporti con i tifosi, con le esternazioni di Vicky Mantegazza, che aveva rinfacciato alla piazza luganese lo sforzo finanziario sopportato dalla famiglia negli anni, e sottolineando come anche i tifosi dovessero fare la loro parte. Dichiarazioni che avevano irritato non poca gente, più per lo stile che non per i contenuti. Geo era un’altra cosa.
La conferma di Bozon tra lo scetticismo generale, le “gaffes” del presidente Laurenti, le dichiarazioni di un DS che si era presentato pieno di boria e supponenza, credendo di “insegnaag ai gatt a rampigaa”, ma in seguito rivelatosi persona di molte parole ma di pochi fatti, hanno poi condito l’estate bianconera di ulteriori malumori.
Insomma, non male come preludio ad una stagione che, come spesso è accaduto, si sarebbe dovuta profilare come quella dell’ennesimo…rilancio. Ma siccome alla fine i conti si fanno sul ghiaccio, i tifosi si sono diligentemente recati alla Resega, nella speranza di veder fugati tutti i dubbi.
E invece, con il passare dei mesi le cose sono anche peggiorate. Esonerato Bozon, con tanti saluti ai soliti “progetti” d’agosto, si è scoperto che chi doveva essere leader sul ghiaccio si è rivelato un mediocre comprimario o nel migliore dei casi un generoso operaio.
Un portiere che da anni si rivela inaffidabile e che crea più problemi che sicurezze, presunti talenti svizzeri che tutti stanno ancora aspettando di vedere “sbocciare”, giocatori ticinesi che dovrebbero essere “l’anima” del Lugano ma che sono scomparsi nella mediocrità generale.
A questo aggiungiamo le troppe aspettative riposte su giocatori che hanno già dato il meglio di sé. Un nome su tutti Nummelin, acclamato come un semi-dio al suo ritorno a Lugano ma in seguito diventato un semi-giocatore. O Domenichelli, che pur facendo il suo “compitino” diligentemente, è ben lontano dal quel giocatore che tutti ricordano ad Ambrì.
Dulcis in fundo una dirigenza che mai ha dato l’impressione di avere la situazione sotto controllo, navigando a vista, e che non ha certo contribuito a rasserenare i tifosi, trasmettendo più un senso di insicurezza che di solidità.
Ora i tifosi chiedono un ultimo sforzo. O meglio, chiedono uno sforzo, visto che quest’anno non se ne sono visti molti. Chiedono di poter terminare questa stagione il prima possibile. Non importa chi sarà l’avversario, Bienne, Rapperswil o Ambrì. Non ci saranno scuse
.
Il Lugano, questo Lugano, che ha 15 milioni di budget, annovera tra le sue fila sei stranieri di fatto, che mette a libro paga (e che paga) nazionali svizzeri o ex tali, deve mostrare rispetto verso quei tifosi che per tutta la stagione hanno continuato a recarsi alla Resega per assistere a spettacoli deleteri, al limite del ridicolo, e che sono stati anche fin troppo pazienti, manifestando il loro disappunto con azioni ironiche ma che non hanno mai fatto mancare il sostegno alla squadra.
Ed è meglio che ci si renda conto da subito, a scanso di equivoci, che la prima (e si spera ultima) squadra da affrontare non sarà più quel Basilea che in una stagione totalizzò 16 punti. E dal quale si riuscì anche a perdere. Squadra avvisata mezza salvata. Mai citazione fu più adeguata.