HC Lugano 2017/2018

Archivio delle conversazioni riguardanti la stagione 2017 / 2018.

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Rainbow
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da Rainbow » 8 apr 2018, 18:33

credo, e spero, che la lega chiarisca tutto. Anche le radio e televisioni vorranno chiarezza su tutta questa storia. Ci sono di mezzo anche un sacco di soldi per diritti televisivi e radiofonici immagino. Credo però che la concomitanza degli impegni sia per i Luganesi che per i zurighesi.
Sportivamente loro sono i nostri avversari, ma mi metto nei panni di quei tifosi, anche zurighesi, che hanno pianificato impegni di lavoro, famiglia,... e ora si vedono stravolto TUTTO.

Se fosse stato il contrario? Se la Resega fosse stata occupata per un concerto??? Ci avrebbero detto di attaccarci, di pagare una multa ecc ecc ecc

Motivo in più per vincere, qualunque sia il giorno

Mario

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Bernie
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da Bernie » 9 apr 2018, 7:22

L'articolo di prima pagina odierna del CdT, firmato Viglezio,

Uri Geller, gli anacronisti e l’Everest

Negli anni Settanta, l’israeliano Uri Geller divenne famosissimo in tutto il mondo per la sua presunta capacità di piegare i cucchiai – in diretta televisiva – con la sola forza della mente. Impostore o fenomeno paranormale? Poco importa, per quel che ci riguarda: ormai tutti sanno quanto la concentrazione, l’autostima, il carattere e la fiducia nei propri mezzi siano fondamentali per raggiungere obiettivi che appaiono a prima vista impossibili. Anche il Lugano – capace di qualificarsi per la sua 14. finale dei playoff, la seconda in tre anni – ha il suo Uri Geller. Ma di trucchi qui non ce ne sono: è tutto vero. Si chiama Greg Ireland, è un signore canadese di mezza età che di professione fa l’allenatore di hockey: è una persona educata e a modo, mai sopra le righe, ma con le idee molto chiare. È probabilmente il primo tecnico a condurre la squadra bianconera all’atto conclusivo senza avere a disposizione – per qualità puramente tecniche – un roster superiore a quello delle altre formazioni in lizza per la conquista del titolo svizzero. In pochissimo tempo Ireland è stato in grado di portare avanti la sua filosofia hockeistica fatta di spirito di sacrificio, carattere e duro lavoro, riuscendo nel contempo – ed è forse questo il suo merito principale – a diventare il personaggio di riferimento per lo spogliatoio e per la dirigenza del Lugano. Che memore di quanto combinato fino allo scorso anno sia a livello di decisioni sportive, sia di comunicazione, in questa stagione non ha mai lasciato trasparire segnali di insicurezza o di panico verso l’esterno. Ireland è diventato l’anello di congiunzione che per troppi anni era venuto a mancare. In un altro contesto l’esclusione di uno straniero come Linus Klasen avrebbe rischiato di spaccare lo spogliatoio. E di creare un clima di generale malcontento. Non con Ireland. Potendo lavorare in piena serenità, un gruppo già compatto ha addirittura trovato nuovi stimoli dopo la maledetta notte di Davos, quando alla vigilia dei playoff il Lugano perse in un colpo solo Alessandro Chiesa, Damien Brunner e Dario Bürgler. Senza considerare che nei quarti con il Friburgo prima e nella semifinale contro il Bienne poi i bianconeri sono stati costretti a rinunciare per periodi più o meno lunghi ad elementi come Jani Lajunen, Bobby Sanguinetti e Julien Vauclair. Il Lugano si è conquistato il diritto di disputare la finale in punta di piedi, senza proclami, pensando solo ed esclusivamente a minare progressivamente le certezze dei seeländer. Il Bienne ha commesso l’errore di peccare di presunzione, ritenendosi più forte. Ancora riecheggiano i canti festosi e le grida di giubilo provenienti dallo spogliatoio bernese al termine di gara-2 vinta alla Resega. In vantaggio di tre reti alla Tissot Arena un paio di giorni più tardi, il Bienne ha pensato di aver archiviato la pratica: alla prima occasione il Lugano ha invece azzannato alla gola i seeländer e non ha più mollato la presa. Cuore, carattere e la famosa terza «c» tanto cara ai tempi del titolo conquistato da Ivano Zanatta e Harold Kreis. Eppure nel variegato e pittoresco mondo dell’hockey rossocrociato – ed indipendentemente da quale sarà l’esito dell’atto conclusivo – c’è chi in maniera totalmente anacronistica ancora considera il Lugano – per mancanza di oggettività, di conoscenze o addirittura per malafede – un club di altezzosi milionari capaci di ottenere eventuali successi sportivi solo ed esclusivamente grazie alle disponibilità finanziarie della famiglia Mantegazza. Che esistono, per carità, nessuno lo mette in dubbio: ma società come Berna, ZSC Lions o Zugo negli ultimi tempi hanno speso molto più del Lugano e anche club come Losanna, Davos o lo stesso Bienne non scherzano in fatto di investimenti finanziari. Sabato sera in pista con la maglia bianconera c’erano ben dieci giocatori con un passato nel settore giovanile del club. E in tribuna, per infortunio o per scelta tecnica, ce n’erano altri quattro. È questo uno dei principali successi del Lugano, da troppe parti sottaciuto in nome di un passato che non esiste più. Da giovedì questo gruppo affamato proverà a dare l’assalto alla corazzata zurighese del grande ex Fredrik Pettersson e di un Inti Pestoni ormai relegato in tribuna da Hans Kossmann. Un tecnico con il quale già alla Valascia non aveva avuto un rapporto particolarmente idilliaco. Uno Zurigo che dopo una stagione regolare deludente nei playoff ha ritrovato se stesso e si è concesso il lusso di far fuori lo Zugo nei quarti di finale e soprattutto il favoritissimo Berna – doppio campione in carica e dominatore della stagione regolare – in semifinale. Scusate se è poco. Se il Bienne era una montagna da scalare, gli ZSC Lions rappresentano allora l’Everest. Gli alpinisti a volte raggiungono la vetta, in altre occasioni non ce la fanno: ma è gente che sa cosa significa soffrire per raggiungere il traguardo supremo. Un po’ come questo Lugano.

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RonSeven
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da RonSeven » 18 apr 2018, 13:17

Qualcuno sa dirmi il titolo della canzone che mettono mentre presentano i giocatori???
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Goalie
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da Goalie » 19 apr 2018, 8:46

RonSeven ha scritto:Qualcuno sa dirmi il titolo della canzone che mettono mentre presentano i giocatori???
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RonSeven
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da RonSeven » 19 apr 2018, 9:06

Goalie ha scritto:
RonSeven ha scritto:Qualcuno sa dirmi il titolo della canzone che mettono mentre presentano i giocatori???
Invaders must Die, Prodigy
Intendo l'altra, è più stile Green Day, Rock duro e veloce...grazie cmq gentilissimo!!!
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da nylanderfan » 20 apr 2018, 10:59

Almeno 5 premi ai prossimi Swiss Hockey Awards dovrebbero spettarci di diritto.
In caso contrario sarebbe uno scandalo.
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Kenta
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da Kenta » 20 apr 2018, 11:22

Portiere.
MVP.
Poi?
Davos, 1. marzo 1986: c'ero anch'io!

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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da Misko » 20 apr 2018, 11:26

Miglior Forum di sicuro.
“It gives me a migraine headache - Thinking down to your level”
(Megadeth – “Sweating Bullets”)

Lord Burg
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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da Lord Burg » 20 apr 2018, 11:27

Misko ha scritto:Miglior Forum di sicuro.
:rofl:

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Re: HC Lugano 2017/2018

Messaggio da nylanderfan » 20 apr 2018, 12:00

Ho sbagliato, volevo dire 5 candidature. 5 premi è impossibile.
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