Marco Werder, il nostro CEO

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Jean Valjean
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Jean Valjean » 6 mag 2020, 22:41

Grog ha scritto:Sull’aumento degli stranieri, qual è la posizione dell’HC Lugano?
«Tutto a un tratto, dopo il coronavirus, temi come la chiusura della lega e l’aumento degli stranieri non sono più tabù. Se ne discute molto, perché i club sono fortemente preoccupati per la loro sopravvivenza. L’aumento degli stranieri va visto in un contesto più ampio. Bisogna appunto immaginarsi una lega chiusa, formata da 12 o 14 squadre che hanno il diritto di parteciparvi secondo determinati criteri sportivi e finanziari. Poter disporre di più stranieri garantirebbe un numero sufficiente di talenti e permetterebbe di contenere l’esplosione dei salari. La stagione scorsa, in National League, sono stati impiegati 128 giocatori che non hanno il passaporto rossocrociato. Molti possiedono solo la licenza di gioco svizzera e di fatto alcune squadre sono arrivate a schierare 14 stranieri. La nostra lega è già aperta sul mondo».


Questo punto è interessante. Molti pensano al limite di 4 per favorire la nazionale ma s dimenticano i vari giocatori senza passaporto ma con la licenza.
Per me è ridicolo avera una squadra che può schierare in una partita 14 giocatori senza il passaporto rossocrociato.

Per me una squadra di NL deve avere sul foglio partita almeno la maggior parte di Svizzeri. Questo sì che garantisce una buona nazionale.

La mia soluzione è la stessa che propongo da tempo. Una squadra di NLA deve mettere sul foglio partita:
- un minimo di 14 giocatori con passaporto CH e selezionabili dalla nazionale (quindi non contano i doppi passaporti che han giocato per un'altra nazionale. Ce ne se sono pochi cmq)

- Un minimo di 5 giocatori under 23 di qualsiasi passaporto, diviso come si vuole fra svizzeri e stranieri.

- Per la serie B invece vale come finora. Massimo due stranieri, illimitati i giocatori stranieri con licenze CH. Così i giovani con licenza ma no nsvizzeri possono giocare in B senza problemi e mostrare quello che valgono.

Quindi non si mette un massimo agli stranieri ma un minimo agli Svizzeri. Questo darebbe tanta flessibilità ai DS pur garantendo che giochino più svizzeri di quelli che giocano ora.

Questo permetterebbe ai club di:
- prolungare con stranieri integrati ma vecchiotti come Klasen senza impattare troppo sul contingente stranieri (visto che puoi schierare fino a 8 non-svizzeri)
- prendere più rischi per dare spazio a giovani stranieri (stile Kubalik) che sono rischiosssimi visto la giovane età ma contribuisocno a rendere il campionato spettacolare. Anche attirare top talent nordamericani troppo vecchi per le leghe giovanili ma troppo giovani per l'AHL

Gli unici che potrebbero smenarci sono i giovani con licenza che non sono fenomeni. Gente come Morini, Andersson Baumgartner etc verrebbe cmq fatta giocare. Gente come Goi invece si vedrebbe magari in serie B o in EBEL. Ma il nostro campionato ne soffrirebbe se più gente come Goi non ci giocassse in seria A, e al suo posto un giovane che potrebbe andare in nazionale?
non mi convinci :D

gli Svizzeri più forti finiscono in NA già da giovani. Dei Ronchetti non c'è necessità. meglio stranieri che costano probabilmente uguale ma valgono di più. Il primanostrismo è la rovina della qualità :D
però sì giusto premiare chi investe sui giovani perché permette di avere appunto quei talenti che finiranno in NA.

a me interessa una lega di qualità. è uno dei pochi sport dove abbiamo un livello accettabile a livello di campionato nazionale. se il livello è alto, anche gli Svizzeri che emergeranno saranno forti. Per cui io sarei anche per 6 stranieri schierabili.

non viene menzionato ma sono possibilista sul salary cap.

Solo Lugano
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Solo Lugano » 7 mag 2020, 8:53

... magari l'è la volta bona... ma arriveranno sicuramente sussidi o liquidità a fondo perso...

cimice77
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da cimice77 » 7 mag 2020, 10:42

Il discorso legato agli stranieri é molto più profondo.
Personalmente sono per il mantenimento delle 12 squadre e per il mantenimento degli stranieri.

Sono contro all'aumento degli stranieri perché sono convinto che la maggior parte degli squadre non prenderebbero degli stranieri fascia media ma che prenderebbero dei stranieri che giocherebbero comunque in tutte le situazioni speciali della partita. Questo come ho detto toglierebbe ghiaccio ai giocatori svizzeri e di questa categoria i primi a farne le spese sarebbero i giovani.
Vedendo già i roster attuale e vedendo alcuni giocatori che giocano ho paura che non ci siano abbastanza giocatori svizzeri per mantenere questo livello aumentando le squadre a 13/14.

La storia anche dell'aumento degli stranieri per contenere i costi non mi convince troppo. Se i giocatori chiedono certi ingaggi é perché ci sono i club che li pagano. Sono loro i primi responsabili della situazione.
Prima si é disposti a pagare chf 800'000 per un giocatore e poi ci si lamenta che i giocatori svizzeri costano troppo ? Se magari si iniziano a rifiutare certe richiesto tutto diventa più semplice.

Per i giocatori stranieri con licenza svizzera la cosa é più delicata. La maggior parte di questi giocatori, sono dei giocatori che in nazionale CH non giocherebbero e molto raramente sono dei top player nei club svizzeri, di conseguenza non sono questi che portano via ghiaccio ai giocatori svizzeri.
Inoltre non dimentichiamoci che questi giocatori generano delle indennità di formazione per i club formatori.

Per concludere con il salary cap....in CH a mio avviso é impossibile avere un salary cap. Questo semplicemente perché le squadra hanno budget diversi perché si finanziano in modo diverso. Se hai una squadra come il Berna che genera molti introiti con spettatori e con il settore Gastro non può dirgli però spendi solo X per i giocatori.
Piuttosto imporrei delle regole sul mercato e sui salari definendo dei tetti massimi. Del tipo :
I contratti devono essere depositati in lega.
I giocatori possono firmare i nuovi contratti sono da fine marzo e il contratto prende validità unicamente da quando é depositato in lega (quindi il Genoni di turno che firma in Agosto, ha si firmato ma il contratto é soltanto valido dal momento del deposito in lega a fine marzo....nel mezzo non ha alcuna validità).
La lega fissa dei salari minimi e massimi per categoria di giocatore (un giocatore che firma il suo primo contratto deve prendere al minimo e al massimo Y,....un giocatore che ha giocato almeno 20 partite in nazionale ha un salario massimo di Z, un giocatore draftato ha un salario massimo di Y).

Poi farei una rivoluzione completa delle leghe inferiori e dei settori giovanili

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nylanderfan
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da nylanderfan » 7 mag 2020, 11:21

Completamente d’accordo con cimice.
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Jean Valjean
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Jean Valjean » 8 mag 2020, 14:02

Discussione molto interessante. Partiamo dalle cose semplici, salary cap. Concordo con Cimice e questa è la ragione per cui mi limito ad essere possibilista. L'applicazione da noi è molto difficile.

D'altro canto, senza limiti agli stranieri o con allargamento del numero di stranieri, c'è il rischio che i forti diventino ancora più forti in virtù delle disparità economiche. è anche vero, che a livello di stranieri è più facile fare dei buoni affari rispetto ai giocatori svizzeri.

Gli stipendi sono saliti perchè c'è poca qualità. Ai tempi già Jaks diceva che se uno si regge in piedi sui pattini come difensore può chiedere 200'000 franchi all'anno.

La qualità manca. è un dato di fatto. e non è limitando gli stranieri che si aumenta la qualità. semplicemente si aumentano gli svizzeri mediocri che possono chiedere 300'000 franchi per farsi insultare dai propri tifosi :D :D

il primo problema è culturale. l'ho già detto in un altro topic. Lo svizzero medio ha la vita facile. Tra sport e scuola sceglie la scuola.
La Svezia ha il 20% in più degli abitanti della Svizzera. Ci battono in tutti gli sport, ma non hanno neanche lontanamente la nostra forza economica. Qualcosa vorrà pur dire.

I giocatori più forti che abbiamo lanciato a Lugano nel recente passato non sono Svizzeri (Elvis, Morini e in futuro Fadani). Nel calcio (dove mi pare non ci siano limiti di stranieri e dove la nazionale è la più forte che abbiamo avuto nel recente passato), quanti Svizzeri DOC giocano?

Volete più svizzeritudine (a me non interessa), bene, prima di tutto bisogna cambiare la mentalità.

2o problema, in parte legato al primo. Il bacino d'utenza. Quanti iniziano a giocare?
Quante strutture ci sono (3° problema)? A Lugano se non sei un apparente fenomeno a 9/10 anni, ti scartano e ti mandano al Ceresio a Chiasso o a Bellinzona. Game over. Come si fa a fare selezione così presto? Non si dovrebbe, ma le infrastrutture sono talmente limitate che si è praticamente costretti.

Quante piste ci sono nel sottoceneri? Rivera non si sa per quanto e comunque la stagione dura 3 mesi.
A Lugano i ragazzi si allenano alle 6:30 di mattina. Ma chi sono i genitori che hanno voglia di alzarsi alle 5 per portare i figli ad allenarsi (si riveda il punto 1 sopra). Si doveva fare la 3a pista ma stendiamo un velo pietoso sulla decisione del comune di Porza. Resta Chiasso.
Con queste piste, quanti potenziali giocatori da serie A pensate che riusciamo a sfornare? E quanto costeranno?

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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da cimice77 » 8 mag 2020, 17:14

Tocchi dei punti correttissimi e che concordo al 100%. Purtroppo in Ticino siamo anni luce indietro rispetto alla CH interna. Purtroppo spesso la politica mette i bastoni tra le ruote.
Non però dimenticarci che si sta parlando di trovare delle soluzioni per tutto l'hockey CH e non solo per quello ticinese.

Il modello svedese é molto interessante perché sono riusciti nel connubio scuola/sport cosa che alle nostre latitudine, e anche qui specialmente in Ticino, é complicatissimo.
Ora sono state create dei progetti piloti in cui i giovani talenti sportivi possono abbinare scuola e sport.

A livello formativo negli ultimi 5 anni tutte le società hanno fatto enormi passi in avanti e i risultati si iniziano a vedere ora. Sono certo che nei prossimi anni dai vari settori giovanile usciranno più giocatori forti rispetto agli anni passati. Su questo sono molto fiducioso.
Sul lato cultura si potrebbe aprire un dibattito. Gia lo svizzero di per se é abituato alle comodità ed il ticinese, purtroppo, ancora maggiormente (se un dipendente che lavora a Lugano viene spostato a Bellinzona sembra che caschi il mondo mentre in CH interna regolarmente i treni di pendolari tra Berna e Zurigo sono pieni......per non parlare dei casi oltre oceano). È però anche vero che abbiamo un occhio particolare sulla formazione perché la maggior parte può permettersi di studiare cosa che in altre nazioni non é ancora cosi. Ecco perché i ragazzi si buttano a capofitto ed investono tutto nello sport....se riescono vivono loro, la loro famiglia e un paio di generazioni future. Qui invece coscienti che comunque pochi arrivano ad essere professionisti si predilige lo studio che da piu garanzie. E non é che la cosa sia sbagliata

Lord Burg
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Lord Burg » 11 mag 2020, 13:48

Marco Werder e il Lugano sono soddisfatti delle decisioni prese dall'Assemblea della Lega, riunitasi a Berna e che ha stabilito che nella prossima stagione non ci saranno retrocessioni e verranno introdotti dei pre-playoff: "Siamo certamente felici delle decisioni prese. Credo sia una grande dimostrazione di solidarietà tra i club in questo difficile momento. Un momento nel quale pianificare è praticamente impossibile. È stato importante fare delle scelte che aiutino tutti quanti ma senza compromettere lo spettacolo".
Marco Werder ha scritto:Si dice che nei momenti di crisi si possano ricavare delle opportunità, per noi è quella di essere uniti


In casa bianconera ora tutti i vari settori metteranno il focus sulle prossime 52 partite, senza disdegnare però di guardare anche un po' più in là come conferma il CEO luganese: "La crisi ha portato ad eliminare i tabù. Questo significa che ogni tema può essere discusso. Di sicuro questa sarà musica del futuro. Per il momento abbiamo delle prime decisioni per l'operatività della prossima stagione. Adesso si tratterà di approfondire i temi per le stagioni a venire per capire come vorremo andare avanti in un futuro a medio-lungo termine.


https://www.rsi.ch/sport/hockey/Grande- ... 26767.html

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Jean Valjean
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Jean Valjean » 12 mag 2020, 22:56

cimice77 ha scritto:Tocchi dei punti correttissimi e che concordo al 100%. Purtroppo in Ticino siamo anni luce indietro rispetto alla CH interna. Purtroppo spesso la politica mette i bastoni tra le ruote.
Non però dimenticarci che si sta parlando di trovare delle soluzioni per tutto l'hockey CH e non solo per quello ticinese.

Il modello svedese é molto interessante perché sono riusciti nel connubio scuola/sport cosa che alle nostre latitudine, e anche qui specialmente in Ticino, é complicatissimo.
Ora sono state create dei progetti piloti in cui i giovani talenti sportivi possono abbinare scuola e sport.

A livello formativo negli ultimi 5 anni tutte le società hanno fatto enormi passi in avanti e i risultati si iniziano a vedere ora. Sono certo che nei prossimi anni dai vari settori giovanile usciranno più giocatori forti rispetto agli anni passati. Su questo sono molto fiducioso.
Sul lato cultura si potrebbe aprire un dibattito. Gia lo svizzero di per se é abituato alle comodità ed il ticinese, purtroppo, ancora maggiormente (se un dipendente che lavora a Lugano viene spostato a Bellinzona sembra che caschi il mondo mentre in CH interna regolarmente i treni di pendolari tra Berna e Zurigo sono pieni......per non parlare dei casi oltre oceano). È però anche vero che abbiamo un occhio particolare sulla formazione perché la maggior parte può permettersi di studiare cosa che in altre nazioni non é ancora cosi. Ecco perché i ragazzi si buttano a capofitto ed investono tutto nello sport....se riescono vivono loro, la loro famiglia e un paio di generazioni future. Qui invece coscienti che comunque pochi arrivano ad essere professionisti si predilige lo studio che da piu garanzie. E non é che la cosa sia sbagliata
dici cose molto giuste.

mi mette molta tristezza vedere che da noi nessuno vuole prendersi il "rischio" di costruire una pista, meglio rifare il campo di calcio come hanno deciso a Tesserete, per non indebitarsi troppo (ma per la piscina va bene spendere molto più di quello che si incassa...). Vabbè... Avessi i soldi la farei io la pista.

Poi a volte mancano anche gli stimoli, ci vuole qualcuno che invogli i ragazzi (che se no finiranno a fare le olimpiadi dei videogiochi invece di fare sport molto più sano). Poi non è detto che vadano avanti, perché ci sta che si prediligano gli studi, ma allargando il bacino ci sono più probabilità di avere qualche elemento valido che va avanti.

Sulla Svezia sfondi un portone aperto. In tante cose sono molto avanti, ma anche qui si tratta in parte di cultura, noi forse non siamo ancora pronti per certe cose.

Lord Burg
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Lord Burg » 22 apr 2021, 16:54

Intanto pure Werder mette in dubbio i minutaggi di Pelletier.

«Die Eiszeiten sind Sache der Coaches, aber ja, die Frage ist berechtigt, ob sie gut verteilt waren oder nicht», so CEO Werder.

https://www.blick.ch/sport/eishockey/er ... 76892.html

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Abby
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Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Abby » 22 apr 2021, 17:01

Fino a 2 settimane fa, invece, i minutaggi gli andavano bene per essere tra le prime 4 vero? Vergogna
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