Marco Werder, il nostro CEO

Commenti e discussioni, notizie e avvenimenti, immagini e video!

Moderatore: Thor41

Lord Burg
Messaggi: 25480
Iscritto il: 27 ago 2010, 12:38

Re: Mercato giocatori 4.0

Messaggio da Lord Burg » 5 mag 2020, 10:22

Non so come funziona esattamente. Io in ogni caso per sicurezza non l’ho ancora pubblicata (ma anche da un punto di vista “morale” non mi sembra giusto).

Avatar utente
Th€@n
Messaggi: 488
Iscritto il: 4 set 2010, 8:26
Località: Vicino alle mucche!

Re: Mercato giocatori 4.0

Messaggio da Th€@n » 5 mag 2020, 11:41

Infatti, comunque penso che facendo un breve riassunto non dovrebbero esserci problemi, tocca temi molto interessanti. Eventualmente cancellami il post.
Si dichiara favorevole sia ad una lega chiusa per 1/2 anni che ad un aumento provvisorio degli stranieri che pero' dev'essere accompagnato a delle regole sulla quantità di squadre giovanili ed allenatori professionisti che ogni club di LN dovrebbe avere per permettere comunque lo sviluppo di talenti.
Dice che già ora in LN ci sono piu' di un centinaio di giocatori non svizzeri ma con una licenza e che questo non dovrebbe incidere molto sulla regolarità del campionato.
Poi parla dell'accordo con la NHL e si dichiara favorevole alla regola di compensazione quando una squadra perde un giocatore forte, fa l'esempio dell'Elvis che se fosse andato via durante il suo contratto poteva essere sostituito solo da un portiere straniero (e quindi farlo giocare con gli altri 4 stranieri). In pratica fa osservare che i giocatori svizzeri che vanno in NHL sono cosi' forti che è giusto che si dia la possibilità al club di sostituirli con uno straniero in piu' di movimento.
Dal lato economico questa stagione nonostante le perdite dovute al coronavirus sembra che venga in qualche maniera salvata ma la prossima rimane un'incognita per il pubblico ed al momento tutto il mercato è in stand-by.

Lord Burg
Messaggi: 25480
Iscritto il: 27 ago 2010, 12:38

Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Lord Burg » 5 mag 2020, 12:20

No figurati, va benissimo.
In ogni caso ho spostato tutto in questo thread.

Connesso
barabitt
Messaggi: 9523
Iscritto il: 28 mar 2013, 0:37

Re: Mercato giocatori 4.0

Messaggio da barabitt » 5 mag 2020, 14:04

Th€@n ha scritto:Infatti, comunque penso che facendo un breve riassunto non dovrebbero esserci problemi, tocca temi molto interessanti. Eventualmente cancellami il post.
Si dichiara favorevole sia ad una lega chiusa per 1/2 anni che ad un aumento provvisorio degli stranieri che pero' dev'essere accompagnato a delle regole sulla quantità di squadre giovanili ed allenatori professionisti che ogni club di LN dovrebbe avere per permettere comunque lo sviluppo di talenti.
Dice che già ora in LN ci sono piu' di un centinaio di giocatori non svizzeri ma con una licenza e che questo non dovrebbe incidere molto sulla regolarità del campionato.
Poi parla dell'accordo con la NHL e si dichiara favorevole alla regola di compensazione quando una squadra perde un giocatore forte, fa l'esempio dell'Elvis che se fosse andato via durante il suo contratto poteva essere sostituito solo da un portiere straniero (e quindi farlo giocare con gli altri 4 stranieri). In pratica fa osservare che i giocatori svizzeri che vanno in NHL sono cosi' forti che è giusto che si dia la possibilità al club di sostituirli con uno straniero in piu' di movimento.
Dal lato economico questa stagione nonostante le perdite dovute al coronavirus sembra che venga in qualche maniera salvata ma la prossima rimane un'incognita per il pubblico ed al momento tutto il mercato è in stand-by.

Grazie mille molto gentile !!

Lord Burg
Messaggi: 25480
Iscritto il: 27 ago 2010, 12:38

Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Lord Burg » 6 mag 2020, 11:19

Bom, dopo due giorni penso che si possa condividere l’articolo, anche perché pensandoci in passato non ci siamo fatti problemi a “copia-incollare” articoli apparsi sul cartaceo:

Tra mille incertezze legate al coronavirus, l’hockey svizzero si interroga sul suo futuro. I club di lega nazionale si riuniranno in assemblea l’11 maggio e poi di nuovo il 17 giugno. Tanti i temi sul tavolo: crisi finanziaria, lega chiusa, aumento del numero di stranieri. Ne discutiamo con Marco Werder, CEO dell’Hockey Club Lugano.

Tanta carne al fuoco, si diceva. Da dove cominciare?

«La priorità è assicurare e stabilizzare la prossima stagione. Al tempo stesso, però, lanceremo il sasso più lontano per capire come proseguire in futuro. Vogliamo innanzitutto garantire un campionato che si possa giocare davanti a dei tifosi e in cui nessuno ci lasci le penne. Per il nostro settore il terremoto inizierà in settembre-ottobre. Le grosse incognite sono legate all’economia e alla capacità delle aziende di investire in sponsorizzazioni sportive. Per quanto riguarda il pubblico sugli spalti, oggi non è affatto scontato visto il perdurare dell’emergenza sanitaria. Senza i contributi di tifosi e sponsor, sarebbe impossibile portare avanti una stagione».

L’assemblea di lunedì prossimo prenderà decisioni strutturali importanti.
«Voteremo per una stagione senza retrocessione. Tutti andremo incontro a delle difficoltà finanziarie e bisogna evitare che un club, già fragile di suo, metta mano al portafoglio per operazioni dettate dalla necessità di salvare la categoria. Penso ad esempio a cambi d’allenatore dell’ultima ora o a sostituzioni di stranieri infortunati».

«Niente retrocessioni» significa «Niente promozioni»?
«Ne discuteremo. Secondo me è giusto dare comunque ai club di Swiss League l’opportunità di salire. Va presa in considerazione la possibilità di una stagione 2021-22 con 13 squadre. In un range di 12-14 squadre, la NL può esistere. Già oggi il calendario non propone dei turni regolari, visto che c’è hockey quasi tutti i giorni. Essere in 13 anziché in 12 non sarebbe un gran limite. La torta andrebbe divisa con un commensale in più, ma in un momento così, in cui la solidarietà tra club a favore del prodotto è fondamentale, ci può stare. È una decisione che può dare tranquillità a tutto l’ambiente».

Sull’aumento degli stranieri, qual è la posizione dell’HC Lugano?
«Tutto a un tratto, dopo il coronavirus, temi come la chiusura della lega e l’aumento degli stranieri non sono più tabù. Se ne discute molto, perché i club sono fortemente preoccupati per la loro sopravvivenza. L’aumento degli stranieri va visto in un contesto più ampio. Bisogna appunto immaginarsi una lega chiusa, formata da 12 o 14 squadre che hanno il diritto di parteciparvi secondo determinati criteri sportivi e finanziari. Poter disporre di più stranieri garantirebbe un numero sufficiente di talenti e permetterebbe di contenere l’esplosione dei salari. La stagione scorsa, in National League, sono stati impiegati 128 giocatori che non hanno il passaporto rossocrociato. Molti possiedono solo la licenza di gioco svizzera e di fatto alcune squadre sono arrivate a schierare 14 stranieri. La nostra lega è già aperta sul mondo».

E se un aumento degli stranieri spingesse i club a trascurare la formazione delle giovani leve?
«In un’ipotetica lega chiusa con un numero di stranieri superiore, dovrebbe esserci un criterio vincolante che obblighi i club a investire sulla formazione, stabilendo una cifra minima da impiegare nel vivaio. Andrebbe inoltre fissato un minimo di squadre nel proprio settore giovanile e un minimo di allenatori professionisti incaricati della formazione. In questo modo continueremmo ad avere dei buoni giocatori prodotti in casa. Per non buttare all’aria l’investimento, i club cercherebbero di inserire i loro giovani in prima squadra. Potrebbe essere uno strumento di crescita per il nostro hockey».

Una prima mossa per il futuro è già stata fatta: l’accordo con la NHL per i trasferimenti.
«La NHL aveva modificato questo contratto adeguandolo per tutte le leghe europee, poi l’arrivo del coronavirus ha spinto la stessa NHL a fare un passo indietro, dicendo che la Svizzera, se avesse voluto, avrebbe comunque potuto siglare quello vecchio, già in essere ad esempio per Finlandia e Svezia. I club elvetici hanno accettato, facendo un primo passo importante per allinearsi alle grandi nazioni di hockey. Ora i club di NHL potranno trasferire un giocatore sotto contratto in Svizzera anche al 15 luglio o al 15 agosto come ultimo termine per quelli freschi di draft. Il club di provenienza del giocatore riceverà un indennizzo di 260 mila dollari, ma non avrà voce in capitolo sul trasferimento».

In passato la Svizzera ha sempre scelto di non siglare l’accordo. Perché? E che cosa è cambiato?
«Si riteneva che sostituire un giocatore importante in piena estate non fosse possibile. Ora la visione è cambiata: per il nostro futuro, con una lega svizzera sempre più competitiva e con sempre più giocatori elvetici in orbita NHL, è giusto lasciare questa occasione di sviluppo ai nostri talenti senza che questi debbano scontrarsi con mille clausole».

I club elvetici discuteranno la possibilità di sostituire un giocatore partito per la NHL con uno straniero extra. È esatto?
«Sì, ci chineremo sulla questione. Faccio un esempio in chiave luganese: se nella stagione 2018-19 ci fossimo ritrovati senza Merzlikins in mezzo all’estate, avremmo avuto un problema. Non è infatti possibile sostituire una pedina così importante sul mercato svizzero con così scarso preavviso. Stiamo parlando di giocatori molto forti, che valgono come uno straniero. La soluzione immaginata è dunque quella di poter schierare uno straniero in più. Uno per ogni giocatore che parte per la NHL, senza limiti».

Potremmo così avere squadre con quattro stranieri e altre con sei. Troppa disparità?
«All’impatto potrebbe sembrare di sì, ma non è così. Se lo Zurigo vedesse Pius Suter partire per il Nordamerica, perderebbe un elemento fortissimo. Che nel line-up dei Lions ci sia Suter oppure uno straniero extra, non fa molta differenza. E non vale solo per i club più ricchi. Due anni fa, ad esempio, Michael Fora lasciò temporaneamente l’Ambrì per cercare fortuna in NHL: credo che anche ai biancoblù sarebbe piaciuto avere la possibilità di rimpiazzarlo con uno straniero».

Pensando alla brusca interruzione dell’ultima stagione, avete già calcolato le perdite in casa HCL?
«Stiamo tirando le somme, ma come ho detto il problema si proporrà soprattutto la prossima stagione. Il nostro preventivo è basato su 50 partite di regular season e 2 gare casalinghe di playoff. Quindi abbiamo perso 3 partite determinanti: il derby a porte chiuse e i playoff annullati. Un po’ abbiamo recuperato con il lavoro ridotto e in qualche modo riusciremo a salvare la stagione appena trascorsa. Per quanto riguarda il futuro, stiamo correndo ai ripari. Scelta del coach a parte, le trattative di mercato sono sospese. Ai dipendenti che non fanno parte della prima squadra abbiamo chiesto di rinunciare a una parte di stipendio per maggio e giugno. Tutti si sono detti disponibili al sacrificio e questo mi rende molto orgoglioso. Inoltre cerchiamo vicinanza e dialogo con tifosi e sponsor, facendogli capire che ci attende una stagione complicata».

I giocatori faranno la loro parte?
«Sui tagli salariali l’Associazione dei giocatori svizzeri non è stata in grado di fare una proposta univoca da sottoporre a tutti i club di NL, preferendo la via della trattativa tra i giocatori e le singole società, ma dando comunque un segnale di apertura al dialogo. Sarà nostra premura nelle prossime settimane trovare una soluzione con i nostri giocatori. Anche loro, in qualche modo, dovranno venire incontro al club».

Avatar utente
Grog
Messaggi: 6291
Iscritto il: 29 ago 2010, 10:31

Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Grog » 6 mag 2020, 13:10

Sull’aumento degli stranieri, qual è la posizione dell’HC Lugano?
«Tutto a un tratto, dopo il coronavirus, temi come la chiusura della lega e l’aumento degli stranieri non sono più tabù. Se ne discute molto, perché i club sono fortemente preoccupati per la loro sopravvivenza. L’aumento degli stranieri va visto in un contesto più ampio. Bisogna appunto immaginarsi una lega chiusa, formata da 12 o 14 squadre che hanno il diritto di parteciparvi secondo determinati criteri sportivi e finanziari. Poter disporre di più stranieri garantirebbe un numero sufficiente di talenti e permetterebbe di contenere l’esplosione dei salari. La stagione scorsa, in National League, sono stati impiegati 128 giocatori che non hanno il passaporto rossocrociato. Molti possiedono solo la licenza di gioco svizzera e di fatto alcune squadre sono arrivate a schierare 14 stranieri. La nostra lega è già aperta sul mondo».


Questo punto è interessante. Molti pensano al limite di 4 per favorire la nazionale ma s dimenticano i vari giocatori senza passaporto ma con la licenza.
Per me è ridicolo avera una squadra che può schierare in una partita 14 giocatori senza il passaporto rossocrociato.

Per me una squadra di NL deve avere sul foglio partita almeno la maggior parte di Svizzeri. Questo sì che garantisce una buona nazionale.

La mia soluzione è la stessa che propongo da tempo. Una squadra di NLA deve mettere sul foglio partita:
- un minimo di 14 giocatori con passaporto CH e selezionabili dalla nazionale (quindi non contano i doppi passaporti che han giocato per un'altra nazionale. Ce ne se sono pochi cmq)

- Un minimo di 5 giocatori under 23 di qualsiasi passaporto, diviso come si vuole fra svizzeri e stranieri.

- Per la serie B invece vale come finora. Massimo due stranieri, illimitati i giocatori stranieri con licenze CH. Così i giovani con licenza ma no nsvizzeri possono giocare in B senza problemi e mostrare quello che valgono.

Quindi non si mette un massimo agli stranieri ma un minimo agli Svizzeri. Questo darebbe tanta flessibilità ai DS pur garantendo che giochino più svizzeri di quelli che giocano ora.

Questo permetterebbe ai club di:
- prolungare con stranieri integrati ma vecchiotti come Klasen senza impattare troppo sul contingente stranieri (visto che puoi schierare fino a 8 non-svizzeri)
- prendere più rischi per dare spazio a giovani stranieri (stile Kubalik) che sono rischiosssimi visto la giovane età ma contribuisocno a rendere il campionato spettacolare. Anche attirare top talent nordamericani troppo vecchi per le leghe giovanili ma troppo giovani per l'AHL

Gli unici che potrebbero smenarci sono i giovani con licenza che non sono fenomeni. Gente come Morini, Andersson Baumgartner etc verrebbe cmq fatta giocare. Gente come Goi invece si vedrebbe magari in serie B o in EBEL. Ma il nostro campionato ne soffrirebbe se più gente come Goi non ci giocassse in seria A, e al suo posto un giovane che potrebbe andare in nazionale?

Avatar utente
Thor41
Messaggi: 13093
Iscritto il: 27 ago 2010, 8:58

Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Thor41 » 6 mag 2020, 13:28

Interessante intervista. Sono completamente d’accordo per quanto riguarda il discorso straniero in più al posto di uno svizzero ma mi fa storcere il naso l’aumento, lo trovo un controsenso rispetto al primo punto.

Si è circa potuto capire che a livello di campagna abbonamenti non ci saranno modifiche: io personalmente ci sarò, ma bisogna tenere conto di tanti possibili scenari della pandemia, sia per quanto riguarda il tifoso come persona singola che soprattutto lo sponsor come azienda, e non vorrei che si commettesse lo sbaglio di risultare troppo preziosi.

Onestamente la vedo dura che si parta a settembre, con o senza pubblico, per un sacco di motivi soprattutto igienici più che per il pubblico per i giocatori stessi: l’hockey è uno sport troppo di contatto per questa situazione, aldilà del gioco bisogna tenere presente della situazione in panchina, delle trasferte e degli allenamenti, e in Svizzera sono poche le società con delle strutture adeguate alla situazione del distanziamento sociale, forse solo Zurigo e Zugo. Non da ultimo bisogna considerare la parte del materiale, e non è come nel calcio che si tratta di maglia e pantaloncini.
Immagine

Avatar utente
Thor41
Messaggi: 13093
Iscritto il: 27 ago 2010, 8:58

Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Thor41 » 6 mag 2020, 13:29

Grog ha scritto:Sull’aumento degli stranieri, qual è la posizione dell’HC Lugano?
«Tutto a un tratto, dopo il coronavirus, temi come la chiusura della lega e l’aumento degli stranieri non sono più tabù. Se ne discute molto, perché i club sono fortemente preoccupati per la loro sopravvivenza. L’aumento degli stranieri va visto in un contesto più ampio. Bisogna appunto immaginarsi una lega chiusa, formata da 12 o 14 squadre che hanno il diritto di parteciparvi secondo determinati criteri sportivi e finanziari. Poter disporre di più stranieri garantirebbe un numero sufficiente di talenti e permetterebbe di contenere l’esplosione dei salari. La stagione scorsa, in National League, sono stati impiegati 128 giocatori che non hanno il passaporto rossocrociato. Molti possiedono solo la licenza di gioco svizzera e di fatto alcune squadre sono arrivate a schierare 14 stranieri. La nostra lega è già aperta sul mondo».


Questo punto è interessante. Molti pensano al limite di 4 per favorire la nazionale ma s dimenticano i vari giocatori senza passaporto ma con la licenza.
Per me è ridicolo avera una squadra che può schierare in una partita 14 giocatori senza il passaporto rossocrociato.

Per me una squadra di NL deve avere sul foglio partita almeno la maggior parte di Svizzeri. Questo sì che garantisce una buona nazionale.

La mia soluzione è la stessa che propongo da tempo. Una squadra di NLA deve mettere sul foglio partita:
- un minimo di 14 giocatori con passaporto CH e selezionabili dalla nazionale (quindi non contano i doppi passaporti che han giocato per un'altra nazionale. Ce ne se sono pochi cmq)

- Un minimo di 5 giocatori under 23 di qualsiasi passaporto, diviso come si vuole fra svizzeri e stranieri.

- Per la serie B invece vale come finora. Massimo due stranieri, illimitati i giocatori stranieri con licenze CH. Così i giovani con licenza ma no nsvizzeri possono giocare in B senza problemi e mostrare quello che valgono.

Quindi non si mette un massimo agli stranieri ma un minimo agli Svizzeri. Questo darebbe tanta flessibilità ai DS pur garantendo che giochino più svizzeri di quelli che giocano ora.

Questo permetterebbe ai club di:
- prolungare con stranieri integrati ma vecchiotti come Klasen senza impattare troppo sul contingente stranieri (visto che puoi schierare fino a 8 non-svizzeri)
- prendere più rischi per dare spazio a giovani stranieri (stile Kubalik) che sono rischiosssimi visto la giovane età ma contribuisocno a rendere il campionato spettacolare. Anche attirare top talent nordamericani troppo vecchi per le leghe giovanili ma troppo giovani per l'AHL

Gli unici che potrebbero smenarci sono i giovani con licenza che non sono fenomeni. Gente come Morini, Andersson Baumgartner etc verrebbe cmq fatta giocare. Gente come Goi invece si vedrebbe magari in serie B o in EBEL. Ma il nostro campionato ne soffrirebbe se più gente come Goi non ci giocassse in seria A, e al suo posto un giovane che potrebbe andare in nazionale?
Klasen in un hockey senza contatto fisico sarebbe in NHL :D
Immagine


Avatar utente
Jean Valjean
Messaggi: 11719
Iscritto il: 9 gen 2013, 11:46
Località: Planet Earth

Re: Marco Werder, il nostro CEO

Messaggio da Jean Valjean » 6 mag 2020, 22:34

Lord Burg ha scritto:Bom, dopo due giorni penso che si possa condividere l’articolo, anche perché pensandoci in passato non ci siamo fatti problemi a “copia-incollare” articoli apparsi sul cartaceo:
giusto. secondo me era più che altro l'anteprima. gli abbonati hanno potuto leggerlo la sera prima ;-)

Rispondi