No scusami, due ulteriori stagioni.
Mark Arcobello
Moderatore: Thor41
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
Pure io pensavo fosse più una stagione anziché due, però come dici tu, è uno che può ancora fare le sue belle stagioni. E presumo al ribasso.
Un bel segnale comunque che il capitano rimanga.
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
Gli stranieri poi sono facili da rimpiazzare se il fisico proprio non dovesse tenere.
In un contesto a sei stranieri ci sta. Winnik, Filppula, Omark...me girano di quella età
In un contesto a sei stranieri ci sta. Winnik, Filppula, Omark...me girano di quella età
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
Buona notizia. 2o o 3o centro di lusso centro gioca ancora 4 anni
- Under Ashes
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Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
ATTENZIONE!! Abby che scrive "Bella notizia" parlando di un'operazione di mercado del Lugano!! Non so voi, ma io ho chiamato il gommista e domani vado a mettere 4 pneumatici invernali chiodati.
L'intelligenza sulla terra è costante. La popolazione in aumento.
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
Under Ashes ha scritto: ↑29 ago 2022, 15:21ATTENZIONE!! Abby che scrive "Bella notizia" parlando di un'operazione di mercado del Lugano!! Non so voi, ma io ho chiamato il gommista e domani vado a mettere 4 pneumatici invernali chiodati.
...forse era sarcastico...
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
NoRagno ha scritto: ↑29 ago 2022, 15:32Under Ashes ha scritto: ↑29 ago 2022, 15:21ATTENZIONE!! Abby che scrive "Bella notizia" parlando di un'operazione di mercado del Lugano!! Non so voi, ma io ho chiamato il gommista e domani vado a mettere 4 pneumatici invernali chiodati.
...forse era sarcastico...
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
Intervista sul CdT che dice tutto.
Qualcuno magari riesce a postarla?
Qualcuno magari riesce a postarla?
Re: Mark Arcobello, il nostro capitano
«Dobbiamo puntare di più sulla creatività»
Dopo la terza sconfitta consecutiva, il capitano del Lugano analizza l’inizio di stagione bianconero. Con un occhio chiaramente rivolto anche al derby di domani in programma alla Gottardo Arena.
Mark, siamo a quota tre sconfitte consecutive per i bianconeri. Dall’esterno si ha l’impressione che una volta raggiunto il terzo offensivo non sapete più bene cosa fare, come comportarvi. Come se aleggiasse una sorta di confusione.
«È così. In attacco non utilizziamo abbastanza la nostra creatività. Dobbiamo puntare maggiormente sul nostro istinto e sulle nostre abilità tecniche. Inoltre, dobbiamo prenderci più rischi. L’hockey è uno sport fatto anche di questo, non stiamo parlando di una partita a scacchi. Al momento ritengo stiamo giocando con una modalità troppo strutturata. Affrontiamo tutte le partite in modo molto simile, facilitando il compito agli avversari ».
Eppure, di qualità nel reparto offensivo, il Lugano ne ha parecchia.
«Certamente. Possiamo vantare diversi giocatori molto forti in attacco. Il problema è che al momento non li stiamo sfruttando. Di conseguenza non siamo abbastanza aggressivi davanti, e non riusciamo a giocare dei power-play che siano all’altezza. È difficile vincere le partite quando segni uno o due gol a match. Magari è anche una questione di chimica. Potrebbe darsi che la squadra debba ancora trovare la giusta miscela, integrando al meglio ciascun componente e le sue caratteristiche ».
Tre sconfitte consecutive sono parecchie. Il tarlo del dubbio, relativo alle prestazioni bianconere, sta già iniziando a farsi pericolosamente strada nello spogliatoio?
«Direi di sì. Non siamo soddisfatti di nessuna partita finora giocata. Nemmeno la vittoria con l’Ajoie ci è piaciuta. Certo, abbiamo portato a casa i tre punti, ma anche in occasione di quella gara non abbiamo proposto un’ottima prestazione. Ciononostante, erano arrivati dei buoni segnali durante i match con Zurigo e Ginevra. Anche contro il Losanna a tratti siamo riusciti a trovare delle belle giocate. Ma questo conta poco ai fini del risultato. Vuoi vincere? Devi segnare. È l’unica cosa che conta. Al momento stiamo mettendo in pista troppa confusione e disorganizzazione durante i power-play. Non stiamo lavorando d’insieme come dovremmo. E questo è frustrante».
Poc’anzi ha detto che dovreste giocare maggiormente secondo i vostri istinti, puntando sulla creatività e le abilità di ciascuno. Come mai non potete o non riuscite a farlo?
«Questa forse sarebbe una domanda da porre al coach McSorley. Allo stesso tempo, però, posso dare la mia interpretazione. Questa è la mia settimana stagione in National League, e nelle scorse sei ho sempre potuto giocare seguendo le mie abilità. Se le cose non vanno, forse bisogna fare un passo indietro e tornare alle basi. Puntando sui propri punti di forza».
Il Lugano si presenta dunque al derby di domani immerso in questa difficile situazione. Potrebbe essere proprio questa la partita a far sbloccare i bianconeri, puntando sulle emozioni che questo match porta con sé.
«In realtà le emozioni esistono, la squadra le ha già. Tutti vogliono vincere e ogni giocatore da tutto se stesso ogni partita. Domani vedremo di farci trovare pronti, ben sapendo quanto conti questo incontro».
Dopo la terza sconfitta consecutiva, il capitano del Lugano analizza l’inizio di stagione bianconero. Con un occhio chiaramente rivolto anche al derby di domani in programma alla Gottardo Arena.
Mark, siamo a quota tre sconfitte consecutive per i bianconeri. Dall’esterno si ha l’impressione che una volta raggiunto il terzo offensivo non sapete più bene cosa fare, come comportarvi. Come se aleggiasse una sorta di confusione.
«È così. In attacco non utilizziamo abbastanza la nostra creatività. Dobbiamo puntare maggiormente sul nostro istinto e sulle nostre abilità tecniche. Inoltre, dobbiamo prenderci più rischi. L’hockey è uno sport fatto anche di questo, non stiamo parlando di una partita a scacchi. Al momento ritengo stiamo giocando con una modalità troppo strutturata. Affrontiamo tutte le partite in modo molto simile, facilitando il compito agli avversari ».
Eppure, di qualità nel reparto offensivo, il Lugano ne ha parecchia.
«Certamente. Possiamo vantare diversi giocatori molto forti in attacco. Il problema è che al momento non li stiamo sfruttando. Di conseguenza non siamo abbastanza aggressivi davanti, e non riusciamo a giocare dei power-play che siano all’altezza. È difficile vincere le partite quando segni uno o due gol a match. Magari è anche una questione di chimica. Potrebbe darsi che la squadra debba ancora trovare la giusta miscela, integrando al meglio ciascun componente e le sue caratteristiche ».
Tre sconfitte consecutive sono parecchie. Il tarlo del dubbio, relativo alle prestazioni bianconere, sta già iniziando a farsi pericolosamente strada nello spogliatoio?
«Direi di sì. Non siamo soddisfatti di nessuna partita finora giocata. Nemmeno la vittoria con l’Ajoie ci è piaciuta. Certo, abbiamo portato a casa i tre punti, ma anche in occasione di quella gara non abbiamo proposto un’ottima prestazione. Ciononostante, erano arrivati dei buoni segnali durante i match con Zurigo e Ginevra. Anche contro il Losanna a tratti siamo riusciti a trovare delle belle giocate. Ma questo conta poco ai fini del risultato. Vuoi vincere? Devi segnare. È l’unica cosa che conta. Al momento stiamo mettendo in pista troppa confusione e disorganizzazione durante i power-play. Non stiamo lavorando d’insieme come dovremmo. E questo è frustrante».
Poc’anzi ha detto che dovreste giocare maggiormente secondo i vostri istinti, puntando sulla creatività e le abilità di ciascuno. Come mai non potete o non riuscite a farlo?
«Questa forse sarebbe una domanda da porre al coach McSorley. Allo stesso tempo, però, posso dare la mia interpretazione. Questa è la mia settimana stagione in National League, e nelle scorse sei ho sempre potuto giocare seguendo le mie abilità. Se le cose non vanno, forse bisogna fare un passo indietro e tornare alle basi. Puntando sui propri punti di forza».
Il Lugano si presenta dunque al derby di domani immerso in questa difficile situazione. Potrebbe essere proprio questa la partita a far sbloccare i bianconeri, puntando sulle emozioni che questo match porta con sé.
«In realtà le emozioni esistono, la squadra le ha già. Tutti vogliono vincere e ogni giocatore da tutto se stesso ogni partita. Domani vedremo di farci trovare pronti, ben sapendo quanto conti questo incontro».