cimice77 ha scritto:Misko ha scritto:Mi ispiro a un articolo letto su Leading Sport: un gioco intenso e fisico, fatto di lotta e cuore, come quello che ci ha portati in finale, non è forse bello?
Secondo me sì, è molto bello e spettacolare. Il punto è che non esiste una concezione unica di "bell'hockey", ognuno ha la sua idea. Alcuni adorano il tiki taka nel calcio, a me è sempre sembrato noioso... questione di gusti.
Se vi interessa, qui c'è tutto il loro articolo:
https://leading-sport.com/2020/01/15/pa ... pettacolo/
Il sito di cui parli é carino, é lodevole quello che fanno ma mi da l'impressione che di hockey non ne capiscano molto.
Loro fanno l'errore che hanno commesso i nostri dirigenti nel recente passato....pensare di proporre un hockey come quello dei famosi PO.
Casi come quelli sono piu unici che rari (come la Grecia che vince gli Europei da ripescata).
Parlano di spettaccolo, gioco intenso e fisico dimenticandosi che nella RS abbiamo fatto pena, che ci siamo qualificati alle ultime giornate e sopratutto che la gente fischiava ! Ed é lo stesso hockey che é stato proposto l'anno scorso.
Dice che l'hockey moderno da vedere lo possono proporre solo squadre con roaster di spessore. Vorrei proprio sapere come definiscono l'hockey proposto da Ambri e Davos.....
Salve Cimice77, grazie per giudicare il nostro sito carino e per affermare che è lodevole quello che facciamo. Fa piacere
Sul fatto che a tuo parere non capiamo molto di hockey, è una tua opinione che evidentemente accettiamo.
Vi leggo spesso e mi piacerebbe partecipare attivamente di tanto in tanto. Ma difficilmente riesco a farlo. Visto che ci hai tirato direttamente in ballo però, ecco la risposta.
Cosa ne penso dell'hockey di Cereda e Wohlwend? Penso che è un gran bel vedere. Penso che sono due squadre che, se contrastate molto forte fisicamente, vanno in difficoltà. E penso che ben riflettono un pò anche il mio pensiero precedente in base al fatto che certi modi di giocare rendono in base a quello che hai a disposizione. O meglio. Sia Davos che Ambrì-Piotta meritano grandi applausi per quello che stanno facendo. Poi il Davos ha più talento e stranieri piu "importanti" ed è in vetta alla classifica. L'Ambrì-Piotta per contro, con meno talento (e gli innumerevoli infortuni che ha avuto) lotta sotto la linea.
Entrambe mettono molta intensità e specialmente l'Ambrì-Piotta mi sembra che ha un'ottima condizione fisica.
Contrariamente al Lugano però, mettono emozioni nelle partite.
Il Lugano con Kapanen, a mio modesto parere, non giocava con sufficiente emotività. Ho sempre trovato un paradosso il fatto che il Lugano sotto la linea avesse pure ricevuto il minor numero di penalità in National League. A volte addirittura, ho avuto come l'impressione che i giocatori non andavano nemmeno a "difendere" il portiere quando un avversario gli arrivava nella lunetta. Questo forse anche perché, per stessa ammissione di Kapanen che lo ha dichiarato diverse volte, bisogna sempre avere il totale controllo delle emozioni.
Ecco, a me è questo controllo totale delle emozioni che non piace. E credo - ma è un'opinione puramente personale - che i giocatori alla lunga si stufano di dover essere dei "robot" con poche possibilità di inventiva. E sulla disciplina, non dico che debbano entrare in pista con un coltello nei pantaloni, anzi. Però a volte anche una bagarre fa parte dell'hockey e ti permette pure di cambiare un momentum di una partita (o di una serie nel caso dei playoff).
Personalmente non apprezzo molto l'hockey proposto da Berna e Losanna. A Berna, non per niente e proprio per la mancanza di emozioni, è da anni che molti tifosi non ne possono più di Kari Jalonen nonostante le vittorie. A Losanna le cose vanno un pò meglio questa stagione, la squadra è un pò più "aggressiva" rispetto alla scorsa stagione, ma resto convinto che con il potenziale a disposizione i Leoni Vodesi potrebbero giocare in maniera ancor più spettacolare.
Ora, non è questione di intendersi di hockey o meno. È questione di preferire uno stile o meno. Io, personalmente, mi sono annoiato a guardare la Finlandia agli ultimi campionati del mondo. Una squadra vincente, organizzatissima. Come scritto in precedenza da un altro utente, per fare un paragone calcistico che ho utilizzato pure nell'articolo, c'è a chi piace il tiki taka e c'è a chi piace lo stile "kick and rush" inglese. Anche quì, non è questione di intendersi di calcio o meno, è questione di preferenze. Io preferisco lo stile "kick and rush" perché mi genera più emozioni.
Quello che non amo dello stile "finlandese" inoltre, è l'estrema organizzazione unita al controllo delle emozioni. La gente, il tifoso, vuole emozioni. Al giorno d'oggi sono pochi i giocatori dei quali si vorrebbe la maglia... spesso mancano gli idoli, mancano i Maxim Lapierre, i Todd Elik. Giocatori che, anche grazie alle emozioni che riescono a trasmettere, rendono questo sport più bello.
Scusa, mi sono dilungato fin troppo
Per concludere sul Lugano di Greg Ireland. Errori o no da parte della dirigenza o di altri, bisogna rendersi conto che oggi il Lugano non è più quello degli anni 90' che dominava la scena dentro e fuori dal ghiaccio. E nemmeno per sole "colpe" sue. Squadre come Losanna, Berna, ZSC Lions e Zugo la fanno da padrone sul mercato. Ed una piazza come Bienne è molto attrattiva per la serietà di come la società è gestita. Senza dimenticare che Ambrì-Piotta e Rapperswil (ora aggiungerei pure il Ginevra Servette) sono ambite da giovani giocatori che vogliono avere molto spazio a disposizione per farsi notare.
E comunque, quel Lugano ha fatto emozionare moltissime persone. Con i suoi pregi e con i suoi difetti.
Buona serata