Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Archivio delle conversazioni riguardanti la stagione 2022 / 2023.

Moderatore: Thor41

barabitt
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da barabitt »

Trovo sia l'articolo di Zaugg che quello di Viglezio semplicemente perfetti, dicono tutto ciò che la nostra dirigenza cerca di nasconderci !! La cosa triste è che il Titanic è affondato per davvero e credo che anche a noi capiterà, visto che nessuno fa qualcosa di sensato per evitarlo !!
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Thor41
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Thor41 »

Alla fine Viglezio non ha fatto che tramutare via stampa quello che diciamo noi tutti qua: mediocrità, rassegnazione generale, eventuale vittoria al derby che fungerà da palliativo.

Il tutto mentre per chi comanda, gli stessi che volevano vincere entro 3-5 anni, va tutto benissimo. Ma quanto è frustrante questa situazione? Stanno giocando col fuoco, probabilmente si sono già ustionati ma dev’essere che a loro piace. In attesa del “boia” che sarà il nuovo polo sportivo…
tfs
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da tfs »

Thor41 ha scritto: 8 gen 2023, 19:16 Alla fine Viglezio non ha fatto che tramutare via stampa quello che diciamo noi tutti qua: mediocrità, rassegnazione generale, eventuale vittoria al derby che fungerà da palliativo.

Il tutto mentre per chi comanda, gli stessi che volevano vincere entro 3-5 anni, va tutto benissimo. Ma quanto è frustrante questa situazione? Stanno giocando col fuoco, probabilmente si sono già ustionati ma dev’essere che a loro piace. In attesa del “boia” che sarà il nuovo polo sportivo…
Fossero furbi (e magari un po umili) il nuovo polo sportivo potrebbe anche essere un'opportunità da cogliere. Bisognerebbe prima di tutto lavorare bene in società e poi lavorare bene con le altre società che lavoreranno nel polo. Nell'area girerà più gente e ci saranno più esercizi pubblici a tema sportivo, nell'interesse di tutti. È una grande possibilità, ma appunto va colta.
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Lightning
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Lightning »

“E pensare che – secondo gli obiettivi sbandierati dal club – questo Lugano puntava alla qualificazione diretta ai playoff, in un contesto di sviluppo che doveva portare, a medio termine, a lottare per la conquista del titolo svizzero. Se la situazione non fosse così delicata, verrebbe quasi da ridere. Come il Titanic, la squadra bianconera doveva insomma essere inaffondabile. E proprio come accadde sul celebre transatlantico, a pochi minuti dall’ineluttabile naufragio, anche alla Cornèr Arena c’è ancora chi pensa che tutto o quasi sia sotto controllo. Non ci si rende conto – o non ci si vuole rendere conto – che il Lugano sta affondando in un oceano di mediocrità. A tutti i livelli. Una pochezza strutturale che – dopo la rabbia e la delusione – sta vieppiù conducendo il popolo bianconero verso indifferenza e rassegnazione. Lo scenario peggiore, per un club sportivo.”

Si è vero, Viglezio scrive pubblicamente in maniera anche forte il nostro pensiero (almeno lui ci mette la faccia e non ha paura di scrivere ciò che pensa al contrario di altri).
In ogni caso, trovo perfetto il pezzetto in grassetto, è veramente imbarazzante e ridicolo che la situazione è esattamente quella del Titanic che sta affondando con l’orchestra imperterrita nel continuare a suonare nonostante fosse chiaro che stesse per finire tutto. Qui è la stessa cosa, non so se facciano finta o ci credano davvero…stanno impassibili senza cambiare mai nulla (anzi zittendo pure tifosi e giornalisti sostenendo che facciano un grande lavoro) pensando che la situazione cambi e migliori così (perché non si sa, forse per grazia divina…). È imbarazzante, è veramente imbarazzante la pochezza e l’incompetenza che regna in tale contesto. E penso che l’intera Svizzera hockeystica non ci rida nemmeno più dietro ma provi tenerezza per noi…
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Sunmi
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Sunmi »

tfs ha scritto: 8 gen 2023, 18:32
Sunmi ha scritto: 8 gen 2023, 18:09
Simeon ha scritto: 8 gen 2023, 17:05 Lugano, diese wunderbare «Opera Buffa» des Hockeys
https://www.watson.ch/!141018104
Sono anni che Zaugg dice verità che i nostri giornalai impastoiati nelle vicende di amicizie ed equilibri Ticinesi, non hanno il coraggio di dire.
La dice(va) spesso solo in parte. Sembrava fargli comodo credere e far credere che eravamo ancora i soli e gli unici "milionarios" come magari a metà degli anni 80. Dimentica sempre di dire che piazze importanti come ad esempio Zurigo, Berna e Zugo hanno da tempo budget superiori al nostro e in ogni caso i mecenati milionari stanno dietro a parecchie altre squadre. Ma anche Zaugg, che oggi pur c'azzecca, è vecchio. Sarà rimasto come molti di noi ai nostri anni gloriosi, quando noi vincevamo quasi sempre e lui e tutti i suoi amici zucchini dovevano mettersi comodi in seconda fila ad ammirare la squadra della periferia che dava lezioni in tutto il paese.
Sento un po di astio da parte tua verso Zaugg, impressione mia.
Trovo in ogni caso che anche quando ci definiva milionarios, aveva ragione.
Giocavano nell'HCL undici nazionali Svizzeri e stranieri di fascia eccelsa. Per dire Mats Waltin fu nell'All star Team dei mondiali inserito come unico non CCCP al fianco di Fetisov e la linea Krutov Makarov Larionov se non erro vado a memoria. Non ricordo se il portiere fossi Mischkin o Tretiak
A te come a molti puo' aver dato fastidio, ma fu così.
Il Sig. Geo Mantegazza stravolse le regole del gioco.
Vero che la cosa non piaque ne in Ticino e forse meno ma anche oltr'alpe.
Ma non scriveva balle e aveva ed ha il coraggio che i nostri, mi spiace dirlo, scribacchini non hanno mai avuto. Viglezio di questi tempi osa un po di piu' ed ha tutto il mio rispetto.
Non faccio paragoni non ne ho mai fatti.
Senza grandi sponsor o magnati non si va avanti.
Difatti il Lugano va in dietro da quando la Famiglia ha deciso di spendere per me male e al posto sbagliato i suoi soldi. ma sono soldi loro.
Io da affezionato tifoso da molto non mi diverto piu e per questo non li sostengo.
Resta il fatto che Zaugg ha ragione sull'"Opera Buffa" oltre Gottardo sfoggiano pietosi sorrisi. Ed hanno ragione.
Poi sbagliano anche gli altri Friburgo in primis ecc ecc ma a me frega un po' poco.
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ciccio33
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da ciccio33 »

Sunmi ha scritto: 8 gen 2023, 18:21
ciccio33 ha scritto: 8 gen 2023, 17:56 Viglezio ha scritto proprio oggi un articolo sul portale del CdT a titolo: "Lugano, un Titanic che affonda in un oceano di mediocrità".
Dev'essere interessante ma non essendo abbonato non posso leggere il resto.
Il testo, per me morbido, di Viglezio.

L’analisiLugano, un Titanic che affonda in un oceano di mediocrità
Alla Ilfis di Langnau i bianconeri rimediano l’ennesima figuraccia stagionale – E mentre la squadra naufraga, il club - che aveva promesso sostegno incondizionato a Gianinazzi - si distingue per la solita, colpevole passività

Sabato 15 ottobre 2022: il Lugano, di scena alla Ilfis, viene umiliato con un pesante 6-1. Tre mesi più tardi i bianconeri tornano a Langnau e il copione non cambia: rimediano un’altra figuraccia – l’ennesima di questa disastrata stagione – si beccano i fischi dei coraggiosi tifosi che hanno intrapreso la trasferta nell’Emmental e si ritrovano con un solo punto di margine da un eventuale spareggio con l’Ajoie. Attenzione, a giocare con il fuoco. E pensare che novembre era stato il mese delle più rosee speranze, la cura Gianinazzi sembrava poter produrre effetti benefici: ed invece il Lugano è di nuovo inguardabile, sconcertante, fragile. Improponibile, insomma.

Un approccio inaccettabile
Nessuno – e questa è una pesante aggravante – sa darsi una spiegazione logica. «È inspiegabile e inaccettabile»: parole del Giana, non nostre. Meglio puntualizzarlo: non sia mai che si venga ancora una volta accusati di un crimine di lesa maestà. Già, l’approccio alla sfida con i tigrotti è stato inaccettabile. Lo sarebbe stato per chiunque, ancora di più per una squadra che ha un terribile bisogno di punti. E di qualche concreta certezza, se possibile.
Dopo 8’27’’ di gioco il Lugano era già sotto di tre reti, subite in meno di due minuti. Un vero e proprio festival degli errori e degli orrori: i bianconeri difensivamente hanno concesso autostrade a quattro corsie ai padroni di casa e spazi – davanti alla porta del povero Schlegel – da fare invidia alla vastità di un deserto. E quando ha provato a tornare in partita – non senza una certa generosità – il Lugano ha trovato il modo di spararsi nei piedi. Puro masochismo.
E pensare che – secondo gli obiettivi sbandierati dal club – questo Lugano puntava alla qualificazione diretta ai playoff, in un contesto di sviluppo che doveva portare, a medio termine, a lottare per la conquista del titolo svizzero. Se la situazione non fosse così delicata, verrebbe quasi da ridere. Come il Titanic, la squadra bianconera doveva insomma essere inaffondabile. E proprio come accadde sul celebre transatlantico, a pochi minuti dall’ineluttabile naufragio, anche alla Cornèr Arena c’è ancora chi pensa che tutto o quasi sia sotto controllo. Non ci si rende conto – o non ci si vuole rendere conto – che il Lugano sta affondando in un oceano di mediocrità. A tutti i livelli. Una pochezza strutturale che – dopo la rabbia e la delusione – sta vieppiù conducendo il popolo bianconero verso indifferenza e rassegnazione. Lo scenario peggiore, per un club sportivo.
Come Edward John Smith
Ed allora Luca Gianinazzi assomiglia sempre di più a Edward John Smith, il capitano del Titanic. Un uomo solo al comando, mentre l’orchestrina ancora suona per distrarre l’attenzione dall’imminente catastrofe. Quando ha deciso di cacciare Chris McSorley, la società bianconera aveva promesso un sostegno incondizionato al giovane coach. Di questo impegno, anche morale, non si vede nulla. La passività, ancora una volta, è padrona assoluta dell’ambiente bianconero. Non una presa di posizione, non un messaggio per i tifosi, non una decisione forte per cercare di scuotere il gruppo, nessun intervento sul mercato. A Langnau era presente il ds Hnat Domenichelli, che non si è fatto vedere nello spogliatoio a fine partita. Così come non si è fatto vedere – in un momento delicatissimo – nessun membro del CdA. Qual è allora, di grazia, l’incondizionato sostegno della dirigenza nei confronti del Giana? Può limitarsi alla sola garanzia di conferma per la prossima stagione, lasciando che questa finisca senza aver per lo meno concretamente cercato di raddrizzarla?
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Oliwer Kaski è stato ceduto un mese fa, ma nonostante una situazione di classifica deficitaria il Lugano non ha ancora ritenuto opportuno intervenire sul mercato degli stranieri. E con l’infortunio di Markus Granlund - e il fisiologico turno di riposo concesso a Mikko Koskinen – alla Ilfis il Lugano è sceso in pista con soli cinque «import». Inaccettabile, tanto quanto la prestazione della squadra bianconera nell’Emmental.
Un paragone impietoso
Anche perché gli stranieri scesi in pista a Langnau hanno ancora una volta evidenziato – Troy Josephs a parte – imbarazzanti limiti caratteriali e di motivazione. A cominciare da un irriconoscibile Mark Arcobello, corpo estraneo in un gruppo già in seria difficoltà. A Lugano manca leadership e l’americano – nonontante porti un’immeritata «C» di capitano sul petto – non è in grado di garantirla. A Gianinazzi – come ad ogni allenatore – non piace parlare dei singoli. Preferisce concentrarsi sul gruppo, ma come può accettare prestazioni come quelle fornite da Arcobello, Connolly, Carr e Bennett alla Ilfis? Il paragone con gli stranieri del Langnau – Saarijärvi, Pesonen e Michaelis su tutti – è stato semplicemente impietoso.
Verso il derby
Ora all’orizzonte si profila, minaccioso, il derby con l’Ambrì Piotta e il Lugano per farsi coraggio si aggrappa ai tanti successi di queste ultime stagioni contro i biancoblù. Una sconfitta potrebbe risultare devastante per i bianconeri, quasi obbligati a vincere davanti ai propri tifosi. Ma un successo, come ha detto bene Morini alla Ilfis «non risolverebbe i nostri problemi». La Cornèr Arena lo festeggerebbe con canti di giubilo e applausi convinti e il rientro della squadra nello spogliatoio verrebbe accompagnato da pacche sulle spalle e sorrisi a 36 denti. Tutti felici e contenti, in attesa di conferme che questo Lugano non è mai stato in grado di garantire.
Grazie Sunmi. Mi sembra un articolo onesto che esprime più o meno quello che pensano un po' tutti anche qui nel forum.
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nyrangers1
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da nyrangers1 »

Vado controcorrente, ma l'articolo di zaugg e' pessimo. La mette come se tutti i problemi sono per via di Arcobello. Dice che la dirigenza sa quello che fa e che il Giana dovrebbe mettere in tribuna Arco. Poi tutto andra' bene. Ma per favore...
barabitt
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da barabitt »

nyrangers1 ha scritto: 8 gen 2023, 21:26 Vado controcorrente, ma l'articolo di zaugg e' pessimo. La mette come se tutti i problemi sono per via di Arcobello. Dice che la dirigenza sa quello che fa e che il Giana dovrebbe mettere in tribuna Arco. Poi tutto andra' bene. Ma per favore...
...noo guarda che dice anche che la dirigenza è immobile e non fa niente per cambiare le cose.
tfs
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da tfs »

Sunmi ha scritto: 8 gen 2023, 19:52
Sento un po di astio da parte tua verso Zaugg, impressione mia.
Trovo in ogni caso che anche quando ci definiva milionarios, aveva ragione.
Giocavano nell'HCL undici nazionali Svizzeri e stranieri di fascia eccelsa. Per dire Mats Waltin fu nell'All star Team dei mondiali inserito come unico non CCCP al fianco di Fetisov e la linea Krutov Makarov Larionov se non erro vado a memoria. Non ricordo se il portiere fossi Mischkin o Tretiak
A te come a molti puo' aver dato fastidio, ma fu così.
Il Sig. Geo Mantegazza stravolse le regole del gioco.
Vero che la cosa non piaque ne in Ticino e forse meno ma anche oltr'alpe.
Ma non scriveva balle e aveva ed ha il coraggio che i nostri, mi spiace dirlo, scribacchini non hanno mai avuto. Viglezio di questi tempi osa un po di piu' ed ha tutto il mio rispetto.
Non faccio paragoni non ne ho mai fatti.
Senza grandi sponsor o magnati non si va avanti.
Difatti il Lugano va in dietro da quando la Famiglia ha deciso di spendere per me male e al posto sbagliato i suoi soldi. ma sono soldi loro.
Io da affezionato tifoso da molto non mi diverto piu e per questo non li sostengo.
Resta il fatto che Zaugg ha ragione sull'"Opera Buffa" oltre Gottardo sfoggiano pietosi sorrisi. Ed hanno ragione.
Poi sbagliano anche gli altri Friburgo in primis ecc ecc ma a me frega un po' poco.
Ho scritto quello che dici anche tu. Aveva ragione a definirci così se parliamo di quando abbiamo (ha, Geo, per fortuna nostra) rivoluzionato un hockey svizzero che era a livelli da oratorio. Poteva e doveva essere un merito, ma quelli come lui l'hanno trasformato in un demerito, quasi fosse una colpa professionalizzare e spingere tutti ad alzare il livello.

Ma non perché aveva ragione 40 anni fa ha avuto ragione a menarla con la stessa storia per appunto i 4 decenni successivi. È da almeno 30 anni che Berna e Zurigo han seguito la stessa strada, seguiti poi da molti altri tanto che oggi siamo (purtroppo in gran parte per scelta nostra) decisamente rientrati nei ranghi, ad essere ottimisti.
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Sunmi
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Sunmi »

ciccio33 ha scritto: 8 gen 2023, 20:14
Sunmi ha scritto: 8 gen 2023, 18:21
ciccio33 ha scritto: 8 gen 2023, 17:56 Viglezio ha scritto proprio oggi un articolo sul portale del CdT a titolo: "Lugano, un Titanic che affonda in un oceano di mediocrità".
Dev'essere interessante ma non essendo abbonato non posso leggere il resto.
Il testo, per me morbido, di Viglezio.

L’analisiLugano, un Titanic che affonda in un oceano di mediocrità
Alla Ilfis di Langnau i bianconeri rimediano l’ennesima figuraccia stagionale – E mentre la squadra naufraga, il club - che aveva promesso sostegno incondizionato a Gianinazzi - si distingue per la solita, colpevole passività

Sabato 15 ottobre 2022: il Lugano, di scena alla Ilfis, viene umiliato con un pesante 6-1. Tre mesi più tardi i bianconeri tornano a Langnau e il copione non cambia: rimediano un’altra figuraccia – l’ennesima di questa disastrata stagione – si beccano i fischi dei coraggiosi tifosi che hanno intrapreso la trasferta nell’Emmental e si ritrovano con un solo punto di margine da un eventuale spareggio con l’Ajoie. Attenzione, a giocare con il fuoco. E pensare che novembre era stato il mese delle più rosee speranze, la cura Gianinazzi sembrava poter produrre effetti benefici: ed invece il Lugano è di nuovo inguardabile, sconcertante, fragile. Improponibile, insomma.

Un approccio inaccettabile
Nessuno – e questa è una pesante aggravante – sa darsi una spiegazione logica. «È inspiegabile e inaccettabile»: parole del Giana, non nostre. Meglio puntualizzarlo: non sia mai che si venga ancora una volta accusati di un crimine di lesa maestà. Già, l’approccio alla sfida con i tigrotti è stato inaccettabile. Lo sarebbe stato per chiunque, ancora di più per una squadra che ha un terribile bisogno di punti. E di qualche concreta certezza, se possibile.
Dopo 8’27’’ di gioco il Lugano era già sotto di tre reti, subite in meno di due minuti. Un vero e proprio festival degli errori e degli orrori: i bianconeri difensivamente hanno concesso autostrade a quattro corsie ai padroni di casa e spazi – davanti alla porta del povero Schlegel – da fare invidia alla vastità di un deserto. E quando ha provato a tornare in partita – non senza una certa generosità – il Lugano ha trovato il modo di spararsi nei piedi. Puro masochismo.
E pensare che – secondo gli obiettivi sbandierati dal club – questo Lugano puntava alla qualificazione diretta ai playoff, in un contesto di sviluppo che doveva portare, a medio termine, a lottare per la conquista del titolo svizzero. Se la situazione non fosse così delicata, verrebbe quasi da ridere. Come il Titanic, la squadra bianconera doveva insomma essere inaffondabile. E proprio come accadde sul celebre transatlantico, a pochi minuti dall’ineluttabile naufragio, anche alla Cornèr Arena c’è ancora chi pensa che tutto o quasi sia sotto controllo. Non ci si rende conto – o non ci si vuole rendere conto – che il Lugano sta affondando in un oceano di mediocrità. A tutti i livelli. Una pochezza strutturale che – dopo la rabbia e la delusione – sta vieppiù conducendo il popolo bianconero verso indifferenza e rassegnazione. Lo scenario peggiore, per un club sportivo.
Come Edward John Smith
Ed allora Luca Gianinazzi assomiglia sempre di più a Edward John Smith, il capitano del Titanic. Un uomo solo al comando, mentre l’orchestrina ancora suona per distrarre l’attenzione dall’imminente catastrofe. Quando ha deciso di cacciare Chris McSorley, la società bianconera aveva promesso un sostegno incondizionato al giovane coach. Di questo impegno, anche morale, non si vede nulla. La passività, ancora una volta, è padrona assoluta dell’ambiente bianconero. Non una presa di posizione, non un messaggio per i tifosi, non una decisione forte per cercare di scuotere il gruppo, nessun intervento sul mercato. A Langnau era presente il ds Hnat Domenichelli, che non si è fatto vedere nello spogliatoio a fine partita. Così come non si è fatto vedere – in un momento delicatissimo – nessun membro del CdA. Qual è allora, di grazia, l’incondizionato sostegno della dirigenza nei confronti del Giana? Può limitarsi alla sola garanzia di conferma per la prossima stagione, lasciando che questa finisca senza aver per lo meno concretamente cercato di raddrizzarla?
PUBBLICITÀ


Oliwer Kaski è stato ceduto un mese fa, ma nonostante una situazione di classifica deficitaria il Lugano non ha ancora ritenuto opportuno intervenire sul mercato degli stranieri. E con l’infortunio di Markus Granlund - e il fisiologico turno di riposo concesso a Mikko Koskinen – alla Ilfis il Lugano è sceso in pista con soli cinque «import». Inaccettabile, tanto quanto la prestazione della squadra bianconera nell’Emmental.
Un paragone impietoso
Anche perché gli stranieri scesi in pista a Langnau hanno ancora una volta evidenziato – Troy Josephs a parte – imbarazzanti limiti caratteriali e di motivazione. A cominciare da un irriconoscibile Mark Arcobello, corpo estraneo in un gruppo già in seria difficoltà. A Lugano manca leadership e l’americano – nonontante porti un’immeritata «C» di capitano sul petto – non è in grado di garantirla. A Gianinazzi – come ad ogni allenatore – non piace parlare dei singoli. Preferisce concentrarsi sul gruppo, ma come può accettare prestazioni come quelle fornite da Arcobello, Connolly, Carr e Bennett alla Ilfis? Il paragone con gli stranieri del Langnau – Saarijärvi, Pesonen e Michaelis su tutti – è stato semplicemente impietoso.
Verso il derby
Ora all’orizzonte si profila, minaccioso, il derby con l’Ambrì Piotta e il Lugano per farsi coraggio si aggrappa ai tanti successi di queste ultime stagioni contro i biancoblù. Una sconfitta potrebbe risultare devastante per i bianconeri, quasi obbligati a vincere davanti ai propri tifosi. Ma un successo, come ha detto bene Morini alla Ilfis «non risolverebbe i nostri problemi». La Cornèr Arena lo festeggerebbe con canti di giubilo e applausi convinti e il rientro della squadra nello spogliatoio verrebbe accompagnato da pacche sulle spalle e sorrisi a 36 denti. Tutti felici e contenti, in attesa di conferme che questo Lugano non è mai stato in grado di garantire.
Grazie Sunmi. Mi sembra un articolo onesto che esprime più o meno quello che pensano un po' tutti anche qui nel forum.
non c'è di che.
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