Markus Granlund
Moderatore: Thor41
Re: Markus Granlund
Ma che partita ha fatto? Ha segnato , ha fatto segnare, ha ricevuto colpi ma ne ha anche dati. Onnipresente.
Re: Markus Granlund
Partita imperiale, davvero impressionante. Secondo me durante le pause ha pulito anche il ghiaccio, faceva tutto!
“It gives me a migraine headache - Thinking down to your level”
(Megadeth – “Sweating Bullets”)
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- Jean Valjean
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Re: Markus Granlund
Alieno.
Re: Markus Granlund
Sontuoso.
Re: Markus Granlund
Un Peltonen all'ala, peccato che fra gli attaccanti stranieri predichi nel deserto.
Re: Markus Granlund
.......mi ha sorpreso per grinta, sacrificio e se ha l'occasione la mette....
Re: Markus Granlund
Gran bella intervista sul CdT di oggi.
Se qualcuno riuscisse a postarla gliene sarei grato.
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- Jean Valjean
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Re: Markus Granlund
Un anno fa, proprio alla vigilia dei playoff di KHL, Markus Granlund lasciò la Russia e il Salavat Yulayev Ufa a causa della guerra in Ucraina. Dodici mesi dopo, l’attaccante finlandese del Lugano è tornato a respirare l’elettrizzante atmosfera dei giochi per il titolo, marchiando gara-1 dei pre-playoff contro il Friburgo con un gol, un assist e tanto altro. Compresi 4’22’’ di abnegazione in inferiorità numerica. «Mi mancavano queste sensazioni», racconta il topscorer bianconero dopo il breve allenamento di ieri all’ora di pranzo. «Abbiamo dovuto soffrire per qualificarci, ora vogliamo goderci la parte più bella della stagione. Dal primo giorno di allenamenti estivi si lavora per vivere momenti così». Stasera alla Cornèr Arena, in occasione di gara-2 (trasmessa in diretta su Teleticino), le emozioni saranno ancora più forti. Alla squadra di Luca Gianinazzi manca «solo» un successo per guadagnarsi i quarti di finale contro il Ginevra Servette.
Fino a martedì, in 12 anni da professionista, Markus Granlund aveva disputato appena 24 gare di playoff: 8 in patria con l’IFK Helsinki (2012 e 2013), 4 in AHL con gli Abbotsford Heat (2014), 3 in NHL con i Calgary Flames (2015) e 9 in KHL con il Salavat Yulayev (2021). Ebbene, sono bastati 60 minuti di post season in bianconero per capire quanto si senta a suo agio in questo genere di sfide: «Sì, mi considero un tipo da playoff, anche se nei miei 3 anni da titolare con i Vancouver Canucks non li ho raggiunti. È in queste gare che ci si gioca il campionato. Ed è per questo che le amo».
L’altro ieri Markus è stato l’attaccante più utilizzato dal Giana (22’55’’) e il secondo giocatore in assoluto dopo Lukas Klok (23’50’’). Come ribadisce il quasi trentenne di Oulu, però, quella ottenuta alla BCF Arena è stata una vittoria di squadra: «Abbiamo giocato bene, in modo solido. Ci siamo difesi con ordine e grinta, vincendo tante battaglie uno contro uno. Trovare subito il break in trasferta è stato importante, ora vogliamo confermarci. Per farlo, dovremo limitare le penalità. A Friburgo ne abbiamo incassate davvero troppe, ma siamo stati efficaci in box-play».
La prima vittoria contro il Gottéron dopo quattro sconfitte in regular season è arrivata nel momento migliore. «Cosa abbiamo cambiato per batterli? Direi niente. Nell’ultimo mese abbiamo giocato bene a più riprese, nonostante qualche passo falso. È stato un periodo di crescita fondamentale, nel quale abbiamo iniziato a costruire una cultura della vittoria che ci aveva già premiati nelle gare decisive di fine regular season».
Gli infortuni di Mark Arcobello e Brett Connolly hanno rilanciato Kris Bennett. Al fianco di Granlund e Marco Müller, il canadese ingaggiato per i Ticino Rockets si sta facendo valere. Anche lui, martedì, ha ottenuto un gol e un assist: «Non sono sorpreso dalla sua capacità di farsi trovare pronto», afferma Markus. «Sapevo che avrebbe sfruttato l’occasione, come aveva già fatto in stagione. È un professionista serio, un buon pattinatore e un combattente. Inoltre è in ottima forma. Nella mia linea posso contare su due grandi lavoratori. Marco e Kris vincono molti duelli e mi creano tanto spazio».
In evidenza anche Koskinen, un portiere che Granlund conosce meglio di tutti: «Mikko è stato molto bravo, queste partite lo esaltano. Non si è scoraggiato nei momenti più difficili, quando è rimasto fuori per alcune partite. Ha lavorato duramente ed è tornato ad aiutarci. Nel ruolo siamo molto ben coperti, perché anche Schlegel è sempre stato all’altezza».
Ciò che ancora non funziona è il power-play: «Un gol potrebbe sbloccarci. Dobbiamo tirare di più, creando traffico davanti alla porta». Così Ginevra sarebbe un po’ più vicina.
Fino a martedì, in 12 anni da professionista, Markus Granlund aveva disputato appena 24 gare di playoff: 8 in patria con l’IFK Helsinki (2012 e 2013), 4 in AHL con gli Abbotsford Heat (2014), 3 in NHL con i Calgary Flames (2015) e 9 in KHL con il Salavat Yulayev (2021). Ebbene, sono bastati 60 minuti di post season in bianconero per capire quanto si senta a suo agio in questo genere di sfide: «Sì, mi considero un tipo da playoff, anche se nei miei 3 anni da titolare con i Vancouver Canucks non li ho raggiunti. È in queste gare che ci si gioca il campionato. Ed è per questo che le amo».
L’altro ieri Markus è stato l’attaccante più utilizzato dal Giana (22’55’’) e il secondo giocatore in assoluto dopo Lukas Klok (23’50’’). Come ribadisce il quasi trentenne di Oulu, però, quella ottenuta alla BCF Arena è stata una vittoria di squadra: «Abbiamo giocato bene, in modo solido. Ci siamo difesi con ordine e grinta, vincendo tante battaglie uno contro uno. Trovare subito il break in trasferta è stato importante, ora vogliamo confermarci. Per farlo, dovremo limitare le penalità. A Friburgo ne abbiamo incassate davvero troppe, ma siamo stati efficaci in box-play».
La prima vittoria contro il Gottéron dopo quattro sconfitte in regular season è arrivata nel momento migliore. «Cosa abbiamo cambiato per batterli? Direi niente. Nell’ultimo mese abbiamo giocato bene a più riprese, nonostante qualche passo falso. È stato un periodo di crescita fondamentale, nel quale abbiamo iniziato a costruire una cultura della vittoria che ci aveva già premiati nelle gare decisive di fine regular season».
Gli infortuni di Mark Arcobello e Brett Connolly hanno rilanciato Kris Bennett. Al fianco di Granlund e Marco Müller, il canadese ingaggiato per i Ticino Rockets si sta facendo valere. Anche lui, martedì, ha ottenuto un gol e un assist: «Non sono sorpreso dalla sua capacità di farsi trovare pronto», afferma Markus. «Sapevo che avrebbe sfruttato l’occasione, come aveva già fatto in stagione. È un professionista serio, un buon pattinatore e un combattente. Inoltre è in ottima forma. Nella mia linea posso contare su due grandi lavoratori. Marco e Kris vincono molti duelli e mi creano tanto spazio».
In evidenza anche Koskinen, un portiere che Granlund conosce meglio di tutti: «Mikko è stato molto bravo, queste partite lo esaltano. Non si è scoraggiato nei momenti più difficili, quando è rimasto fuori per alcune partite. Ha lavorato duramente ed è tornato ad aiutarci. Nel ruolo siamo molto ben coperti, perché anche Schlegel è sempre stato all’altezza».
Ciò che ancora non funziona è il power-play: «Un gol potrebbe sbloccarci. Dobbiamo tirare di più, creando traffico davanti alla porta». Così Ginevra sarebbe un po’ più vicina.
Re: Markus Granlund
Rinnovo a vita.
Giocatore completo in tutto e per tutto (tecnica, fisico, pattinaggio, killer instinct), veramente fortissimo.
Soprattutto per noi (viste come sono andate le cose), è assai complicato trovare stranieri così dominanti, per questo dobbiamo fare di tutto per tenerlo il più a lungo possibile.
Giocatore completo in tutto e per tutto (tecnica, fisico, pattinaggio, killer instinct), veramente fortissimo.
Soprattutto per noi (viste come sono andate le cose), è assai complicato trovare stranieri così dominanti, per questo dobbiamo fare di tutto per tenerlo il più a lungo possibile.