HC Lugano 2024/2025
Moderatore: Thor41
Re: Ultimi 10 partite
Da fare 24 punti di cui obbligati almeno 3 contro Ginevra e… x il morale.. minimo 7 nelle prossime 3 partite
Re: Ultimi 10 partite
Una volta, se facevi i capricci e cambiavi allenatore, risalivi subito. Oggi, invece, non è più così: il campionato è troppo livellato e tutti fanno punti.
Re: HC Lugano 2024/2025
Bel riassunto di Maffioletti su se e come verrà disputato lo spareggio.
https://www.contropiede.ch/stories/79/h ... ksFSpcBsaQ
https://www.contropiede.ch/stories/79/h ... ksFSpcBsaQ
Re: HC Lugano 2024/2025
Grazie, tutto chiaro!Thor41 ha scritto: ↑13 feb 2025, 12:29 Bel riassunto di Maffioletti su se e come verrà disputato lo spareggio.
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Re: HC Lugano 2024/2025
Quindi se ne Visp ne LCdF dovessero vincere il campionato di SL, anche per le ultime due di NL il campionato finirebbe il 1. marzo, come per la 11a e la 12a classificate?Thor41 ha scritto: ↑13 feb 2025, 12:29 Bel riassunto di Maffioletti su se e come verrà disputato lo spareggio.
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L'intelligenza sulla terra è costante. La popolazione in aumento.
Re: HC Lugano 2024/2025
Come ben indicato nell’articolo (mi sorprende che ti sia sfuggito, dal momento che vai a ritroso di anni al fine di cercare commenti da rinfacciare quando si cambia punto di vistaUnder Ashes ha scritto: ↑13 feb 2025, 17:21Quindi se ne Visp ne LCdF dovessero vincere il campionato di SL, anche per le ultime due di NL il campionato finirebbe il 1. marzo, come per la 11a e la 12a classificate?Thor41 ha scritto: ↑13 feb 2025, 12:29 Bel riassunto di Maffioletti su se e come verrà disputato lo spareggio.
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Re: HC Lugano 2024/2025
Qualcuno l'altro giorno diceva che nessuno, ormai, batte più il chiodo... ed ecco Viglezio:
POVERO LUGANO
Povero Lugano. Anche a Ginevra, alle prime difficoltà, si è sciolto come neve al sole. La matematica ancora non lo condanna, ma per acciuffare i play-in servirebbe un mezzo miracolo. E all’orizzonte si profila sempre più minaccioso un playout contro l’Ajoie.
Si salvi chi può. Il Lugano è penultimo, lontano anni luce da quel sesto posto obiettivo dichiarato di inizio stagione. Ma d’altra parte la responsabilità è di chi – a settembre – si permette di chiedere quali siano le ambizioni del club. Povero Lugano, che sperava di modificare le sorti di un campionato disastroso cambiando guida tecnica a metà gennaio. Quando i buoi erano già tutti scappati dalla stalla da un bel pezzo.
In un mese Uwe Krupp non poteva di certo fare miracoli: ha riportato un po’ di fiducia, è riuscito a mettere qualche cerotto, ma è arrivato tardi. Troppo tardi, per sperare di costruire qualcosa di davvero concreto.
Già, bisognava pensarci prima, quando tutti avevano ormai capito come sarebbe andata a finire.
Povero Lugano, insomma, costretto di fatto a lottare per la salvezza. Perché a questo punto è meglio guardarsi le spalle e prepararsi mentalmente alla possibilità di doversela fare fuori con i giurassiani di Greg Ireland. Disfattismo? No, realismo. Al momento i playout sono più vicini dei play-in.
Finché c’è vita c’è speranza, ma il gruppo ci crede ancora? Chissà se un giorno questo club riuscirà per una volta a non offendersi per le critiche, a non tirare le orecchie ai suoi tifosi, a non incolpare la Lega per aver obbligato la squadra a disputare un derby in un periodo triste. Passano gli allenatori, i giocatori e i direttori sportivi, restano le lunghe crisi.
Povero Lugano, che non ascolta le urla di dolore del suo popolo. «Siamo pur sempre il Lugano», dice il club al momento dell’esonero di Gianinazzi. No, “quel” Lugano non esiste più da un pezzo. E allora nascono i paradossi. Regolarmente rispunta il desiderio di riconquistare il titolo, ma al tempo stesso si riduce drasticamente il budget. Una scelta voluta, non imposta.
Povero Lugano, che ancora poco o nulla conosce del suo futuro prossimo. Ci sono stranieri che iniziano a spazientirsi, Daniel Carr e Mark Arcobello su tutti. C’è da risolvere la questione Dahlström, bisogna decidere su quali profili puntare. E scegliere l’allenatore della prossima stagione.
#RIDATECI-IL-NOSTRO-LUGANO!!
POVERO LUGANO
Povero Lugano. Anche a Ginevra, alle prime difficoltà, si è sciolto come neve al sole. La matematica ancora non lo condanna, ma per acciuffare i play-in servirebbe un mezzo miracolo. E all’orizzonte si profila sempre più minaccioso un playout contro l’Ajoie.
Si salvi chi può. Il Lugano è penultimo, lontano anni luce da quel sesto posto obiettivo dichiarato di inizio stagione. Ma d’altra parte la responsabilità è di chi – a settembre – si permette di chiedere quali siano le ambizioni del club. Povero Lugano, che sperava di modificare le sorti di un campionato disastroso cambiando guida tecnica a metà gennaio. Quando i buoi erano già tutti scappati dalla stalla da un bel pezzo.
In un mese Uwe Krupp non poteva di certo fare miracoli: ha riportato un po’ di fiducia, è riuscito a mettere qualche cerotto, ma è arrivato tardi. Troppo tardi, per sperare di costruire qualcosa di davvero concreto.
Già, bisognava pensarci prima, quando tutti avevano ormai capito come sarebbe andata a finire.
Povero Lugano, insomma, costretto di fatto a lottare per la salvezza. Perché a questo punto è meglio guardarsi le spalle e prepararsi mentalmente alla possibilità di doversela fare fuori con i giurassiani di Greg Ireland. Disfattismo? No, realismo. Al momento i playout sono più vicini dei play-in.
Finché c’è vita c’è speranza, ma il gruppo ci crede ancora? Chissà se un giorno questo club riuscirà per una volta a non offendersi per le critiche, a non tirare le orecchie ai suoi tifosi, a non incolpare la Lega per aver obbligato la squadra a disputare un derby in un periodo triste. Passano gli allenatori, i giocatori e i direttori sportivi, restano le lunghe crisi.
Povero Lugano, che non ascolta le urla di dolore del suo popolo. «Siamo pur sempre il Lugano», dice il club al momento dell’esonero di Gianinazzi. No, “quel” Lugano non esiste più da un pezzo. E allora nascono i paradossi. Regolarmente rispunta il desiderio di riconquistare il titolo, ma al tempo stesso si riduce drasticamente il budget. Una scelta voluta, non imposta.
Povero Lugano, che ancora poco o nulla conosce del suo futuro prossimo. Ci sono stranieri che iniziano a spazientirsi, Daniel Carr e Mark Arcobello su tutti. C’è da risolvere la questione Dahlström, bisogna decidere su quali profili puntare. E scegliere l’allenatore della prossima stagione.


#RIDATECI-IL-NOSTRO-LUGANO!!
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Re: HC Lugano 2024/2025
Ha dimenticato il CovidBernie ha scritto: ↑14 feb 2025, 8:49 Qualcuno l'altro giorno diceva che nessuno, ormai, batte più il chiodo... ed ecco Viglezio:
POVERO LUGANO
Povero Lugano. Anche a Ginevra, alle prime difficoltà, si è sciolto come neve al sole. La matematica ancora non lo condanna, ma per acciuffare i play-in servirebbe un mezzo miracolo. E all’orizzonte si profila sempre più minaccioso un playout contro l’Ajoie.
Si salvi chi può. Il Lugano è penultimo, lontano anni luce da quel sesto posto obiettivo dichiarato di inizio stagione. Ma d’altra parte la responsabilità è di chi – a settembre – si permette di chiedere quali siano le ambizioni del club. Povero Lugano, che sperava di modificare le sorti di un campionato disastroso cambiando guida tecnica a metà gennaio. Quando i buoi erano già tutti scappati dalla stalla da un bel pezzo.
In un mese Uwe Krupp non poteva di certo fare miracoli: ha riportato un po’ di fiducia, è riuscito a mettere qualche cerotto, ma è arrivato tardi. Troppo tardi, per sperare di costruire qualcosa di davvero concreto.
Già, bisognava pensarci prima, quando tutti avevano ormai capito come sarebbe andata a finire.
Povero Lugano, insomma, costretto di fatto a lottare per la salvezza. Perché a questo punto è meglio guardarsi le spalle e prepararsi mentalmente alla possibilità di doversela fare fuori con i giurassiani di Greg Ireland. Disfattismo? No, realismo. Al momento i playout sono più vicini dei play-in.
Finché c’è vita c’è speranza, ma il gruppo ci crede ancora? Chissà se un giorno questo club riuscirà per una volta a non offendersi per le critiche, a non tirare le orecchie ai suoi tifosi, a non incolpare la Lega per aver obbligato la squadra a disputare un derby in un periodo triste. Passano gli allenatori, i giocatori e i direttori sportivi, restano le lunghe crisi.
Povero Lugano, che non ascolta le urla di dolore del suo popolo. «Siamo pur sempre il Lugano», dice il club al momento dell’esonero di Gianinazzi. No, “quel” Lugano non esiste più da un pezzo. E allora nascono i paradossi. Regolarmente rispunta il desiderio di riconquistare il titolo, ma al tempo stesso si riduce drasticamente il budget. Una scelta voluta, non imposta.
Povero Lugano, che ancora poco o nulla conosce del suo futuro prossimo. Ci sono stranieri che iniziano a spazientirsi, Daniel Carr e Mark Arcobello su tutti. C’è da risolvere la questione Dahlström, bisogna decidere su quali profili puntare. E scegliere l’allenatore della prossima stagione.
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A parte le battute dice quello che tanti qua stan scrivendo...
Re: HC Lugano 2024/2025
Solo il Super-G di Odermatt di una settimana fa è più perfetto di questo contributo.
Demoliamo il regime!!

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Re: HC Lugano 2024/2025
Infatti avevo capito bene ma volevo la conferma. Probabilmente l'avrei capito meglio tra qualche anno quando sarei tornato indietro a rileggere i vecchi messaggiThor41 ha scritto: ↑13 feb 2025, 20:46Come ben indicato nell’articolo (mi sorprende che ti sia sfuggito, dal momento che vai a ritroso di anni al fine di cercare commenti da rinfacciare quando si cambia punto di vistaUnder Ashes ha scritto: ↑13 feb 2025, 17:21Quindi se ne Visp ne LCdF dovessero vincere il campionato di SL, anche per le ultime due di NL il campionato finirebbe il 1. marzo, come per la 11a e la 12a classificate?Thor41 ha scritto: ↑13 feb 2025, 12:29 Bel riassunto di Maffioletti su se e come verrà disputato lo spareggio.
https://www.contropiede.ch/stories/79/h ... ksFSpcBsaQ), solo se una delle due arriva almeno in finale il playout si disputerà.

L'intelligenza sulla terra è costante. La popolazione in aumento.