...io non credo avrà problemi ad accettare Fatton/Fadani come backup, lui se che sono giovani di valore ed è anche capace di valorizzarli, sicuramente non ci farà spendere un sacco di soldi per un contratto a Mayer, per poi tenerlo in panchina o per fargli fare la metà delle partite.Lord Burg ha scritto: ↑8 mag 2021, 11:59Premessa: le parole sono solo parole, e se non confermate dai fatti, non contano nulla. A maggior ragione le parole dette subito dopo il matrimonio, quando tutto è ancora rose e fiori. Ci mancherebbe che in questo momento non si sentano belle parole. La scorsa estate pure Pelletier diceva che i giovani avrebbero avuto la loro occasione...snake ha scritto: ↑6 mag 2021, 14:47 http://heshootshescoores.com/mcsorley-i ... -costanza/
Bella intervista.
Detto ciò, concordo pure io che sia una bella intervista, tocca diversi punti che lasciano ben sperare per il futuro. Dal fatto che sia felice che possa concentrarsi solamente sull’allenare, alla consapevolezza sia che a livello di gioco deve stare al passo coi tempi, sia dell’importanza del dialogo, passando dalle rassicurazioni sul fatto che il progetto a Sierre non gli toglierà attenzioni e energie, fino ad arrivare al riconoscere che l’inserimento dei giovani sia importante per il club.
Come detto, ora speriamo che tutto ciò verrà confermato dai fatti. Una prima eventuale conferma della veridicità delle sue parole potremo osservarla già nelle prossime settimane: se accetterà l’idea di Domenichelli di partire con Schlegel come titolare, affiancato da Fatton e Fadani, vorrà dire che avrà effettivamente preso a cuore la strategia della società di inserire anche i giovani. Se invece insisterà per avere un altro portiere esperto (Mayer?), no...
Chris McSorley, il nostro ex allenatore
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Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
A Ginevra ha avuto il coraggio di lanciare Conz e Descloux per poi parcheggiarli altrove. Ai tempi di Mona però giocava sempre lui e la riserva era Tamò che non ha praticamente mai giocato, non credo quindi che cercherà di portare un altro portiere.
Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
quello che mi immagino di mcsorley al momento è di uno che passerà moltissimo tempo a guardare match dei nostri juniori finno a conoscerli meglio di quanto loro stesso si conoscano, che si immerga totalmente nella sua passione hockeystica.
Se non dovesse succedere sarei deluso. Ma ho la sensazione che lui sarà il primo coach in tanti anni a seguire e crearsi una chiara idea delle potenzialità dei nostri elite.
Se non dovesse succedere sarei deluso. Ma ho la sensazione che lui sarà il primo coach in tanti anni a seguire e crearsi una chiara idea delle potenzialità dei nostri elite.
Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Mi piacerebbe molto avere un coach a Lugano che porti avanti il lavoro per diversi anni (almeno 4-5 anni) e, di conseguenza, identificarsi nella sua figura (che riesce a sviluppare e dare i frutti in favore del club).
Credo che Mc possa essere il profilo adatto in questo senso.
Credo che Mc possa essere il profilo adatto in questo senso.
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Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Sarebbe il colmo. HD che sbandiera di aver scelto CMS perché sono in sintonia e hanno le stesse idee, poi va in TV a dire che i portieri saranno Schlegel e Fadani/Fatton. Ci manca solo che poi prendiamo Mayer o peggio Schneider....Lord Burg ha scritto: ↑8 mag 2021, 11:59Premessa: le parole sono solo parole, e se non confermate dai fatti, non contano nulla. A maggior ragione le parole dette subito dopo il matrimonio, quando tutto è ancora rose e fiori. Ci mancherebbe che in questo momento non si sentano belle parole. La scorsa estate pure Pelletier diceva che i giovani avrebbero avuto la loro occasione...snake ha scritto: ↑6 mag 2021, 14:47 http://heshootshescoores.com/mcsorley-i ... -costanza/
Bella intervista.
Detto ciò, concordo pure io che sia una bella intervista, tocca diversi punti che lasciano ben sperare per il futuro. Dal fatto che sia felice che possa concentrarsi solamente sull’allenare, alla consapevolezza sia che a livello di gioco deve stare al passo coi tempi, sia dell’importanza del dialogo, passando dalle rassicurazioni sul fatto che il progetto a Sierre non gli toglierà attenzioni e energie, fino ad arrivare al riconoscere che l’inserimento dei giovani sia importante per il club.
Come detto, ora speriamo che tutto ciò verrà confermato dai fatti. Una prima eventuale conferma della veridicità delle sue parole potremo osservarla già nelle prossime settimane: se accetterà l’idea di Domenichelli di partire con Schlegel come titolare, affiancato da Fatton e Fadani, vorrà dire che avrà effettivamente preso a cuore la strategia della società di inserire anche i giovani. Se invece insisterà per avere un altro portiere esperto (Mayer?), no...
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Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Loeffel parla di CMS
Che parola utilizzeresti per descriverlo?
«Duro. Chris McSorley è davvero duro. Ma è duro con tutti. Nella grande maggioranza dei casi è giusto, corretto. È un coach che ho apprezzato e che mi ha valorizzato. Quando non è contento, però, non è contento. Punto. E capisci subito cosa significa».
Sul piano del gioco, il Lugano deve aspettarsi una rivoluzione?
«Ormai sono passati quattro anni dall’ultima volta che ho avuto McSorley come allenatore. Da quando ha firmato con noi non gli ho ancora parlato e quindi non so se anche in Ticino confermerà il suo tipico sistema. Non voglio lanciarmi in previsioni per poi essere smentito dai fatti. Attendo con grande curiosità».
Forse dovrai tornare a tirare in porta dalla tua zona di difesa, un marchio di fabbrica nel Ginevra di McSorley. Sei pronto?
«Eccome, diversi miei ex compagni del Ginevra mi hanno già scritto a tal proposito. Se Chris lo vorrà, lo farò. Al momento giusto, è una mossa utile per guadagnare ingaggi e tenere il portiere sul chi vive. Mi è capitato di provarci anche a Lugano. Qualcuno avrà pensato che mi fossi confuso con il vecchio sistema...».
Che parola utilizzeresti per descriverlo?
«Duro. Chris McSorley è davvero duro. Ma è duro con tutti. Nella grande maggioranza dei casi è giusto, corretto. È un coach che ho apprezzato e che mi ha valorizzato. Quando non è contento, però, non è contento. Punto. E capisci subito cosa significa».
Sul piano del gioco, il Lugano deve aspettarsi una rivoluzione?
«Ormai sono passati quattro anni dall’ultima volta che ho avuto McSorley come allenatore. Da quando ha firmato con noi non gli ho ancora parlato e quindi non so se anche in Ticino confermerà il suo tipico sistema. Non voglio lanciarmi in previsioni per poi essere smentito dai fatti. Attendo con grande curiosità».
Forse dovrai tornare a tirare in porta dalla tua zona di difesa, un marchio di fabbrica nel Ginevra di McSorley. Sei pronto?
«Eccome, diversi miei ex compagni del Ginevra mi hanno già scritto a tal proposito. Se Chris lo vorrà, lo farò. Al momento giusto, è una mossa utile per guadagnare ingaggi e tenere il portiere sul chi vive. Mi è capitato di provarci anche a Lugano. Qualcuno avrà pensato che mi fossi confuso con il vecchio sistema...».
Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Nel passaggio di un'intervista a Mona, dice che è stato vittima di mobbing da parte di McS, per poi andarsene a Losanna.
Questo perchè gli preferiva Stephan e Conz.
Questo perchè gli preferiva Stephan e Conz.
Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Frase estrapolata da un'intervista ben più ampio... per onestà di cronaca la riporto per intero...
«L’ho già detto tantissime volte e lo ribadisco oggi: McSorley è il miglior allenatore che io abbia mai avuto. È vero, con i giocatori è un duro e applica regole estremamente ferree. Chi le segue, non avrà mai nessun problema con lui. Ma se sgarri iniziano i problemi. Chris nel suo lavoro è una persona estremamente precisa e puntigliosa: se hai appuntamento con lui alle nove, devi arrivare alle 8.55 e non alle 9.05. Cinque minuti di ritardo possono mandarlo su tutte le furie. È un esempio banale, ma che fa capire un lato importante della personalità di Chris».
E anche per Mona il rapporto con il canadese non è sempre stato tutto rose e fiori. Anzi. «No assolutamente - conferma l’ex estremo difensore -, pure io ho avuto problemi con lui. Ho trascorso due o tre mesi tosti quando decise che non mi voleva più nonostante io avessi un contratto valido per altri due anni con il Ginevra. Mi diceva che non avrei più giocato e che, anzi, non mi avrebbe più nemmeno fatto allenare con il gruppo. Eravamo arrivati ad una sorta di mobbing. In seguito, quando abbiamo trovato un accordo, mi ha preso tra le sue braccia dicendomi che ero il miglior portiere che avesse mai avuto (ride, ndr). Siamo rimasti in contatto, ci vediamo regolarmente e posso dire che siamo amici».
Anche perché i momenti belli trascorsi alle Vernets superano di gran lunga quelli difficili: «McSorley protegge sempre i suoi portieri. Fino all’estremo: se subisci un gol da metà pista è capace di dare la colpa a un difensore perché non ha bloccato il disco. Con i giocatori di movimento, invece, è senza dubbio molto più duro ed esigente. O perlomeno lo era una decina di anni fa, quando giocavo. Ma soprattutto McSorley è un grandissimo motivatore, capace di attirare su di sé l’attenzione per proteggere il suo gruppo».
Ma Chris McSorley non è solo fuoco e fiamme. L’hockey svizzero non ha segreti per il 58.enne: «È un grandissimo conoscitore del disco su ghiaccio rossocrociato. Sa tutto di ogni giocatore del nostro campionato. Ma proprio tutto. Dopo ogni partita McSorley attribuisce una nota da 1 a 7 ad ogni giocatore della sua squadra e degli avversari. Ricordo che utilizzava anche la media ottenuta durante un campionato per le trattative contrattuali tra una stagione e l’altra». Van bene le conoscenze, ma il gioco estremamente difensivo di McSorley non ha mai suscitato grande entusiasmo nelle piste svizzere. Ginevra Servette ha sempre fatto rima con squadra «rognosa »: «Vent’anni fa era effettivamente così, il gioco del Servette risultava piuttosto noioso da vedere. Ma negli anni Chris si è evoluto molto, anche se è indubbio che gli piaccia ancora il gioco fisico. E inoltre sbaglia raramente nella scelta degli stranieri».
Già, ma il Lugano ha già un direttore sportivo. Difficile pensare che un personaggio come McSorley si accontenti - si fa per dire - del ruolo di coach: «Io penso che McSorley e Domenichelli possano convivere senza troppi problemi a livello di decisioni sportive. Lo vedrei benissimo a Lugano, a patto che possa godere di una certa autonomia decisionale. Dirò di più: sono convinto che Chris McSorley può essere l’uomo capace di riportare entro tre stagioni il titolo a Lugano ».
«L’ho già detto tantissime volte e lo ribadisco oggi: McSorley è il miglior allenatore che io abbia mai avuto. È vero, con i giocatori è un duro e applica regole estremamente ferree. Chi le segue, non avrà mai nessun problema con lui. Ma se sgarri iniziano i problemi. Chris nel suo lavoro è una persona estremamente precisa e puntigliosa: se hai appuntamento con lui alle nove, devi arrivare alle 8.55 e non alle 9.05. Cinque minuti di ritardo possono mandarlo su tutte le furie. È un esempio banale, ma che fa capire un lato importante della personalità di Chris».
E anche per Mona il rapporto con il canadese non è sempre stato tutto rose e fiori. Anzi. «No assolutamente - conferma l’ex estremo difensore -, pure io ho avuto problemi con lui. Ho trascorso due o tre mesi tosti quando decise che non mi voleva più nonostante io avessi un contratto valido per altri due anni con il Ginevra. Mi diceva che non avrei più giocato e che, anzi, non mi avrebbe più nemmeno fatto allenare con il gruppo. Eravamo arrivati ad una sorta di mobbing. In seguito, quando abbiamo trovato un accordo, mi ha preso tra le sue braccia dicendomi che ero il miglior portiere che avesse mai avuto (ride, ndr). Siamo rimasti in contatto, ci vediamo regolarmente e posso dire che siamo amici».
Anche perché i momenti belli trascorsi alle Vernets superano di gran lunga quelli difficili: «McSorley protegge sempre i suoi portieri. Fino all’estremo: se subisci un gol da metà pista è capace di dare la colpa a un difensore perché non ha bloccato il disco. Con i giocatori di movimento, invece, è senza dubbio molto più duro ed esigente. O perlomeno lo era una decina di anni fa, quando giocavo. Ma soprattutto McSorley è un grandissimo motivatore, capace di attirare su di sé l’attenzione per proteggere il suo gruppo».
Ma Chris McSorley non è solo fuoco e fiamme. L’hockey svizzero non ha segreti per il 58.enne: «È un grandissimo conoscitore del disco su ghiaccio rossocrociato. Sa tutto di ogni giocatore del nostro campionato. Ma proprio tutto. Dopo ogni partita McSorley attribuisce una nota da 1 a 7 ad ogni giocatore della sua squadra e degli avversari. Ricordo che utilizzava anche la media ottenuta durante un campionato per le trattative contrattuali tra una stagione e l’altra». Van bene le conoscenze, ma il gioco estremamente difensivo di McSorley non ha mai suscitato grande entusiasmo nelle piste svizzere. Ginevra Servette ha sempre fatto rima con squadra «rognosa »: «Vent’anni fa era effettivamente così, il gioco del Servette risultava piuttosto noioso da vedere. Ma negli anni Chris si è evoluto molto, anche se è indubbio che gli piaccia ancora il gioco fisico. E inoltre sbaglia raramente nella scelta degli stranieri».
Già, ma il Lugano ha già un direttore sportivo. Difficile pensare che un personaggio come McSorley si accontenti - si fa per dire - del ruolo di coach: «Io penso che McSorley e Domenichelli possano convivere senza troppi problemi a livello di decisioni sportive. Lo vedrei benissimo a Lugano, a patto che possa godere di una certa autonomia decisionale. Dirò di più: sono convinto che Chris McSorley può essere l’uomo capace di riportare entro tre stagioni il titolo a Lugano ».
#RIDATECI-IL-NOSTRO-LUGANO!!
- Jean Valjean
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Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Mi sono scordato di ringraziarti Bernie, per la preziosa puntualizzazione.
Intanto dalle parole di Hnat, traspare già il lavoro di gruppo. Bene!
Intanto dalle parole di Hnat, traspare già il lavoro di gruppo. Bene!
- Jean Valjean
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- Iscritto il: 9 gen 2013, 11:46
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Re: Chris McSorley, il nostro allenatore
Mirco si dice felice, emozionato: «Il Lugano sta pianificando bene il suo futuro, a partire dalla scelta di McSorley come head coach. Chris mi ha telefonato qualche settimana fa, per un primo approccio promettente. Ho percepito la sua professionalità e la sua fame di successo. Non potrei chiedere di meglio. Anch’io voglio vincere e sono convinto che a Lugano si stia costruendo qualcosa di buono. Insomma, ci tenevo a farne parte».
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