Mikko Koskinen
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Re: Mikko Koskinen
Per chi fosse interessato, intervista a Koskinen oggi sul CdT dove dice chiaramente che per la prossima stagione ha un contratto valido con noi e che a Lugano sta benissimo. 
Re: Mikko Koskinen
Sarebbe una gran bella notizia per noi poter contare su un portiere tanto forte, nella speranza che le possibili diatribe siano state definitivamente lasciate alle spalle.5aprile1999 ha scritto: ↑4 mar 2023, 10:10 Per chi fosse interessato, intervista a Koskinen oggi sul CdT dove dice chiaramente che per la prossima stagione ha un contratto valido con noi e che a Lugano sta benissimo.![]()
Possiamo benissimo far partire coccobello (fortissimo davanti ai microfoni in questa stagione) e magari pure Carr (anche se mi sembra che quest’ultimo si sia un attimo ripreso e sia più affidabile del primo). Sarebbe un grande balzo in avanti poter far partire veramente il percorso con Gianinazzi con anche le sue idee applicate.
P.S.: qualcuno riesce a riportare almeno qualche pezzetto?
Re: Mikko Koskinen
«Ho lavorato sodo per meritarmi un’altra chance»
Dopo il successo nel derby i bianconeri ospitano il Bienne primo in classifica Mikko Koskinen, protagonista ad Ambrì: «Non dobbiamo sperare in favori di altre squadre» Il portiere è tornato sui suoi migliori livelli: «In ogni situazione si può trovare un lato positivo»
Ancora un passo, il più difficile. Sulle ali dell’entusiasmo per la vittoria nel derby, il Lugano cerca con il Bienne - senza poter fare troppi calcoli - il biglietto per i pre-playoff. Che non era ovviamente l’obiettivo stagionale del club bianconero. Ma, come ama dire coach Gianinazzi, bisogna vivere nel presente. E accettare - aggiungiamo noi - ciò che passa il convento. Intanto il Lugano ha ritrovato il miglior Koskinen. Il portiere finlandese è stato uno dei grandi protagonisti della sfida della Gottardo Arena: «È stata una di quelle partite -spiega il finnico - che amo giocare, con una grande atmosfera in pista e una posta in palio importante. Ritengo che sia stato un bel derby, entrambe le squadre hanno offerto un buon hockey. Adesso dipende tutto da noi, non dobbiamo sperare in favori da parte di altre formazioni».
Le parate di Koskinen hanno dato una grossa mano al Lugano, nei momenti di maggior pressione dell’Ambrì Piotta. Ma sui sessanta minuti di gioco i bianconeri hanno senza dubbio meritato di imporsi in Leventina: « Come sempre accade in partite di questo tipo, a fare la differenza sono stati i piccoli dettagli. Credo che noi siamo complessivamente stati migliori davanti alle due porte. E abbiamo saputo sfruttare le nostre occasioni al momento giusto. La nostra terza rete - dopo il gol dell’Ambrì Piotta nelle fasi finali del terzo centrale - è stata fondamentale».
Quando i biancoblù hanno segnato l’ormai inutile 2-4, a nove secondi dal termine, Koskinen ha gettato via il suo guantone con un gesto di stizza: «Non ce l’avevo con nessuno. Anzi sì, con me stesso. Avevo il guanto madido di sudore e non sono riuscito a deviare il disco come avrei voluto. Mi ha fatto arrabbiare subire un gol in questo modo».
Il lato positivo
Un’arrabbiatura che ha subito lasciato spazio alla soddisfazione. E all’orgoglio di essere nuovamente decisivo per il Lugano: «Non ho giocato per quasi un mese e non è dunque stato evidente ritrovare le giuste sensazioni. Contro il Ginevra mi ero sentito a mio agio a partire dal terzo periodo, a Davos invece sono cresciuto a partire dal secondo. Ho invece iniziato subito bene il derby e ho saputo mantenere un buon livello per tutta la partita».
Non deve essere stato evidente, per un giocatore con il palmarès di Koskinen, restare a guardare i compagni per così tanto tempo: «In carriera ho già vissuto un paio di volte situazioni di questo tipo. Durante quel periodo Schlegel ha giocato molto bene e con lui la squadra ha saputo ottenere buoni risultati. Quando resti fuori non puoi fare altro che continuare a lavorare, aspettando una nuova opportunità. È fondamentale concentrarsi sulla qualità, negli allenamenti, senza lasciare nulla al caso. Di ogni situazione bisogna inoltre guardare il lato positivo: in quei giorni ho potuto occuparmi un po’ di più della mia famiglia, di mia moglie e dei nostri figli».
Una nuova opportunità
Gianinazzi e Domenichelli lo ripetono fino alla noia: per avere successo una squadra di NL deve assolutamente avere due estremi difensori all’altezza. Il club bianconero non ha così esitato a prolungare il contratto di Schlegel. Nel momento migliore del portiere zurighese, alla Cornèr Arena si sussurrava di un certo malcontento di Koskinen: « Ho un contratto valido per la prossima stagione e qui a Lugano sto benissimo. Anche mia moglie e i miei figli si trovano a meraviglia. È bello vivere qui. Certo, mi piacerebbe giocare tutte le partite, come a tutti d’altra parte. Siamo professionisti e il nostro obiettivo è quello di scendere il più possibile in pista. Quando ciò non è possibile non bisogna mai lasciarsi abbattere, ma continuare a lottare. Ho cercato di farlo al meglio e ora il nostro coach mi ha dato una nuova possibilità, che proverò di sfruttare al massimo».
La ricetta del successo
Ancora non si sa se ci sarà Koskinen o Schlegel, a difendere la porta del Lugano contro il Bienne. Certo è che contro la nuova capolista il lavoro non mancherà, all’estremo difensore titolare. Koskinen confida la ricetta del successo: «Come ad Ambrì, per noi sarà importantissimo seguire il nostro piano di gioco per tutti i sessanta minuti. Impegno e dedizione dovranno essere al massimo, qualsiasi cosa accada in pista. Anche se dovessimo malauguratamente andare sotto di una o due reti, non dovremo lasciarci andare. Giochiamo a hockey per disputare partite come queste e allora conterà anche divertirsi. La vittoria nel derby ci ha dato tante emozioni positive, che cercheremo di portare sul ghiaccio contro il Bienne. Allo stesso tempo sarà però fondamentale controllare queste emozioni».
Dopo il successo nel derby i bianconeri ospitano il Bienne primo in classifica Mikko Koskinen, protagonista ad Ambrì: «Non dobbiamo sperare in favori di altre squadre» Il portiere è tornato sui suoi migliori livelli: «In ogni situazione si può trovare un lato positivo»
Ancora un passo, il più difficile. Sulle ali dell’entusiasmo per la vittoria nel derby, il Lugano cerca con il Bienne - senza poter fare troppi calcoli - il biglietto per i pre-playoff. Che non era ovviamente l’obiettivo stagionale del club bianconero. Ma, come ama dire coach Gianinazzi, bisogna vivere nel presente. E accettare - aggiungiamo noi - ciò che passa il convento. Intanto il Lugano ha ritrovato il miglior Koskinen. Il portiere finlandese è stato uno dei grandi protagonisti della sfida della Gottardo Arena: «È stata una di quelle partite -spiega il finnico - che amo giocare, con una grande atmosfera in pista e una posta in palio importante. Ritengo che sia stato un bel derby, entrambe le squadre hanno offerto un buon hockey. Adesso dipende tutto da noi, non dobbiamo sperare in favori da parte di altre formazioni».
Le parate di Koskinen hanno dato una grossa mano al Lugano, nei momenti di maggior pressione dell’Ambrì Piotta. Ma sui sessanta minuti di gioco i bianconeri hanno senza dubbio meritato di imporsi in Leventina: « Come sempre accade in partite di questo tipo, a fare la differenza sono stati i piccoli dettagli. Credo che noi siamo complessivamente stati migliori davanti alle due porte. E abbiamo saputo sfruttare le nostre occasioni al momento giusto. La nostra terza rete - dopo il gol dell’Ambrì Piotta nelle fasi finali del terzo centrale - è stata fondamentale».
Quando i biancoblù hanno segnato l’ormai inutile 2-4, a nove secondi dal termine, Koskinen ha gettato via il suo guantone con un gesto di stizza: «Non ce l’avevo con nessuno. Anzi sì, con me stesso. Avevo il guanto madido di sudore e non sono riuscito a deviare il disco come avrei voluto. Mi ha fatto arrabbiare subire un gol in questo modo».
Il lato positivo
Un’arrabbiatura che ha subito lasciato spazio alla soddisfazione. E all’orgoglio di essere nuovamente decisivo per il Lugano: «Non ho giocato per quasi un mese e non è dunque stato evidente ritrovare le giuste sensazioni. Contro il Ginevra mi ero sentito a mio agio a partire dal terzo periodo, a Davos invece sono cresciuto a partire dal secondo. Ho invece iniziato subito bene il derby e ho saputo mantenere un buon livello per tutta la partita».
Non deve essere stato evidente, per un giocatore con il palmarès di Koskinen, restare a guardare i compagni per così tanto tempo: «In carriera ho già vissuto un paio di volte situazioni di questo tipo. Durante quel periodo Schlegel ha giocato molto bene e con lui la squadra ha saputo ottenere buoni risultati. Quando resti fuori non puoi fare altro che continuare a lavorare, aspettando una nuova opportunità. È fondamentale concentrarsi sulla qualità, negli allenamenti, senza lasciare nulla al caso. Di ogni situazione bisogna inoltre guardare il lato positivo: in quei giorni ho potuto occuparmi un po’ di più della mia famiglia, di mia moglie e dei nostri figli».
Una nuova opportunità
Gianinazzi e Domenichelli lo ripetono fino alla noia: per avere successo una squadra di NL deve assolutamente avere due estremi difensori all’altezza. Il club bianconero non ha così esitato a prolungare il contratto di Schlegel. Nel momento migliore del portiere zurighese, alla Cornèr Arena si sussurrava di un certo malcontento di Koskinen: « Ho un contratto valido per la prossima stagione e qui a Lugano sto benissimo. Anche mia moglie e i miei figli si trovano a meraviglia. È bello vivere qui. Certo, mi piacerebbe giocare tutte le partite, come a tutti d’altra parte. Siamo professionisti e il nostro obiettivo è quello di scendere il più possibile in pista. Quando ciò non è possibile non bisogna mai lasciarsi abbattere, ma continuare a lottare. Ho cercato di farlo al meglio e ora il nostro coach mi ha dato una nuova possibilità, che proverò di sfruttare al massimo».
La ricetta del successo
Ancora non si sa se ci sarà Koskinen o Schlegel, a difendere la porta del Lugano contro il Bienne. Certo è che contro la nuova capolista il lavoro non mancherà, all’estremo difensore titolare. Koskinen confida la ricetta del successo: «Come ad Ambrì, per noi sarà importantissimo seguire il nostro piano di gioco per tutti i sessanta minuti. Impegno e dedizione dovranno essere al massimo, qualsiasi cosa accada in pista. Anche se dovessimo malauguratamente andare sotto di una o due reti, non dovremo lasciarci andare. Giochiamo a hockey per disputare partite come queste e allora conterà anche divertirsi. La vittoria nel derby ci ha dato tante emozioni positive, che cercheremo di portare sul ghiaccio contro il Bienne. Allo stesso tempo sarà però fondamentale controllare queste emozioni».
#RIDATECI-IL-NOSTRO-LUGANO!!
Re: Mikko Koskinen
Grazie mille Bernie! 

Re: Mikko Koskinen
Il problema del Lugano non è il giocatore ma il suo ruolo. A meno che non cambi tutto il portiere straniero a Lugano è un lusso.
Il lugano ha bisogno di giocare con 6 stranieri di movimento in quanto così va a colmare in parte il divario con gli avversari in quanto li è carente.
Non credo che il prossimo anno cambierà qualcosa.
Pa il prossimo anno sarà più utile ingaggiare uno
Skill coach con i fiocchi per il pp.
Il lugano ha bisogno di giocare con 6 stranieri di movimento in quanto così va a colmare in parte il divario con gli avversari in quanto li è carente.
Non credo che il prossimo anno cambierà qualcosa.
Pa il prossimo anno sarà più utile ingaggiare uno
Skill coach con i fiocchi per il pp.
Re: Mikko Koskinen
-------terzo tempo mediocre come hai rigori




Re: Mikko Koskinen
Lo skill coach nn si occupa del ppseppi ha scritto: ↑4 mar 2023, 20:58 Il problema del Lugano non è il giocatore ma il suo ruolo. A meno che non cambi tutto il portiere straniero a Lugano è un lusso.
Il lugano ha bisogno di giocare con 6 stranieri di movimento in quanto così va a colmare in parte il divario con gli avversari in quanto li è carente.
Non credo che il prossimo anno cambierà qualcosa.
Pa il prossimo anno sarà più utile ingaggiare uno
Skill coach con i fiocchi per il pp.
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Re: Mikko Koskinen
Di solito è l'assistente che si occupa del PP, prima era Paul Di Pietro, adesso non so se è Cantoni... ma penso piuttosto Gianinazzi direttamemte. Cmq alla fine sono i giocatori a rendere un PP pericoloso, vedi Ginevra, miglior marcatori della lega = miglior PP della legacimice77 ha scritto: ↑5 mar 2023, 0:45Lo skill coach nn si occupa del ppseppi ha scritto: ↑4 mar 2023, 20:58 Il problema del Lugano non è il giocatore ma il suo ruolo. A meno che non cambi tutto il portiere straniero a Lugano è un lusso.
Il lugano ha bisogno di giocare con 6 stranieri di movimento in quanto così va a colmare in parte il divario con gli avversari in quanto li è carente.
Non credo che il prossimo anno cambierà qualcosa.
Pa il prossimo anno sarà più utile ingaggiare uno
Skill coach con i fiocchi per il pp.
Re: Mikko Koskinen
Hai ragione ho sbagliato a scrivere.cimice77 ha scritto: ↑5 mar 2023, 0:45Lo skill coach nn si occupa del ppseppi ha scritto: ↑4 mar 2023, 20:58 Il problema del Lugano non è il giocatore ma il suo ruolo. A meno che non cambi tutto il portiere straniero a Lugano è un lusso.
Il lugano ha bisogno di giocare con 6 stranieri di movimento in quanto così va a colmare in parte il divario con gli avversari in quanto li è carente.
Non credo che il prossimo anno cambierà qualcosa.
Pa il prossimo anno sarà più utile ingaggiare uno
Skill coach con i fiocchi per il pp.
Re: Mikko Koskinen
Non c e una regola. Ogni staff si organizza come preferisci l headcoachOltre_Gottardo ha scritto: ↑5 mar 2023, 0:56Di solito è l'assistente che si occupa del PP, prima era Paul Di Pietro, adesso non so se è Cantoni... ma penso piuttosto Gianinazzi direttamemte. Cmq alla fine sono i giocatori a rendere un PP pericoloso, vedi Ginevra, miglior marcatori della lega = miglior PP della legacimice77 ha scritto: ↑5 mar 2023, 0:45Lo skill coach nn si occupa del ppseppi ha scritto: ↑4 mar 2023, 20:58 Il problema del Lugano non è il giocatore ma il suo ruolo. A meno che non cambi tutto il portiere straniero a Lugano è un lusso.
Il lugano ha bisogno di giocare con 6 stranieri di movimento in quanto così va a colmare in parte il divario con gli avversari in quanto li è carente.
Non credo che il prossimo anno cambierà qualcosa.
Pa il prossimo anno sarà più utile ingaggiare uno
Skill coach con i fiocchi per il pp.