Pettersson, è un addio dolcissimo: «Amo il Lugano, potrei tornare»
L'ala svedese, prossima a firmare un contratto in KHL, ha raccontato la sua grande avventura ticinese: «Qui sono cresciuto e mi sono divertito, ma non ho vinto: che rabbia»

Keystone
LUGANO - Un addio? forse no, forse è solo un arrivederci. Forse le strade del Lugano e di Fredrik Pettersson si sono separate solo momentaneamente. Questo ha fatto capire oggi, in una chiacchierata informale, l'ala svedese, tornata in città dopo una breve vacanza italiana per sistemare tutto, chiudere qualche scatolone e prepararsi per la sua nuova avventura russa.
Per pensare e parlare di KHL c'è in ogni caso ancora tempo. Nel suo ritorno ticinese il 28enne ha infatti parlato esclusivamente del suo mondo bianconero. Di quel che gli ultimi due anni e mezzo gli hanno regalato.
«Per me quella vissuta nelle ultime stagioni è stata un'avventura eccezionale - ha ammesso proprio Fredrik - Quanto vissuto qui mi è piaciuto moltissimo e mi ha reso migliore. Come persona e come giocatore. Ho deciso di esercitare la clausola di uscita verso la KHL presente nel mio contratto esclusivamente perché sono sempre in cerca di nuove sfide, di nuovi stimoli».
Come fu Lugano nell'inverno 2013/14?
«Esatto. E non mi sono certo pentito di quella scelta. Anzi. In Ticino ho avuto la possibilità di crescere. Sono passato dall'essere un giocatore di terza-quarta linea, così mi utilizzavano in passato, all'essere un top scorer. Io adoro segnare, potete capire quanto mi sia divertito alla Resega, quanto per questo ami Lugano».
Lugano è stato anche nuovi legami.
«Nuovi amici, li conserverò tutti nel cuore e nuovi compagni. Come Linus Klasen, per me in questo momento uno dei migliori giocatori del mondo. Quel che non ho apprezzato della mia avventura svizzera è stato... come è finita. Non mi piace perdere. Lo odio, anche quando gioco a carte. Potete immaginare quale sensazioni abbia provato dopo la finale con il Berna. E poi quel dito, che mi ha giocato un brutto scherzo, nel momento più importante dell'anno».
Hai dunque ancora un conto aperto con il campionato.
«Esatto. È per questo, anche per questo, oltre a quanto già ho detto, che lascio assolutamente una porta aperta a un mio ritorno in bianconero. Il Lugano rimarrà sempre nel mio cuore: non è detto che, chiusa l'avventura in KHL, non possa tornare a giocare qui da voi».
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