Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Giocatori e membri dello staff che hanno contribuito alla leggenda bianconera!

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punch
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da punch »

Sul fatto che i giocatori nn erano quelli giusti.... Beh li ha scelti e voluti lui alla fine.
Credo che qualcuno invece nn abbia dato le giuste informazioni sui giocatori o consigliando poco e male ( parlo di conoscenze approfondite sui giocatori, di qualità caratteriali). Lavoro che forse nn può svolgere da solo l allenatore, ma ha persone precise per farlo, vedi DS.
La verità cmq nn la sapremo mai, l unica cosa certa ad oggi è l incertezza.... :wacko:
Vedremo cosa il futuro ci riserverà ....
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ciccio33
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da ciccio33 »

A me pare cha a fare il mercato erano PF,PA e RH, i primi 2 son stati mandati via e RH? Un po' di colpe le avrà anche lui o no?
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Grog
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da Grog »

quello che mancano sono giocatori furbi, mentre noi abbiamo due categorie:
gli harlem globetrotter
e i GGC (gran gros e ciola)

mancavano proprio giocatori che combinassero uno e l'altro con una punta di malizia e furbizia.
Gente alla ambühl per fare un esempio. Che ti rubano il disco a metà campo e in tre passi sono in porta, invece che aspettare tre ore per impostare un'azione corale che puntualmente si scontrava con la difesa avversaria.
L'unico in squadra che abbiamo con queste caratteristiche è forse Reuille, che però sente l'età.

La mancanza di questo tipo di giocatori era compito del DS vederla.

Purtroppo il nuovo allenatore non può cambiare questa composizione negli effettivi....
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Misko
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da Misko »

Grog ha scritto:quello che mancano sono giocatori furbi, mentre noi abbiamo due categorie:
gli harlem globetrotter
e i GGC (gran gros e ciola)
Hahahah definizione fantastica della nostra squadra :D
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nylanderfan
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da nylanderfan »

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Si riflette sul futuro (Ti-Press)

Fischer, una sorpresa inevitabile

I pro e i contro che hanno portato all'esonero
giovedì 22/10/15 12:26

di Ivan Zippilli

Pur non essendo, e pur essendo, una notizia clamorosa il licenziamento di Patrick Fischer (e Peter Andersson) da parte dell’Hockey Club Lugano assume i contorni della notizia bomba, anche se di controcanto, era nell’aria. È il classico fulmine a ciel sereno di quando però in lontananza, si sente borbottare. Ma allora perché ci troviamo nella strana situazione in cui è difficile e quasi paradossale decidere se siamo sorpresi oppure no?

Patrick Fischer è l’uomo su cui più di ogni altro si è puntato negli ultimi 10 anni a Lugano. Carta bianca, fiducia al limite della fede, sostegno incondizionato. Per lui la società ha deciso di lanciarsi in investimenti importanti, ne ha sfruttato il carisma e la conseguente capacità di attirare giocatori di blasone ma non a fine carriera (su tutti Brunner, Furrer, Hofmann). Ne ha condiviso le scelte e lo stile di conduzione. Per questo, e nonostante nessuno se lo aspettasse, il club bianconero, con decisione del 10 settembre scorso, sancì un preventivo rinnovo del contratto per due stagioni supplementari, fino al termine del campionato 2017/2018.

Paradosso per paradosso possiamo andare proprio a cercare in quel giorno la prima crepa. Perché se è vero che un rinnovo rappresenta sempre un atto di fiducia, nel caso specifico questo rinnovo è sembrato (forse con gli occhi di oggi) un atto di fiducia cieca, pur rientrando in qualche modo in un disegno generale fondamentalmente coerente. Un disegno da cui però si esce improvvisamente, in maniera tanto più dolorosa quanto più importanti sono stati gli investimenti, finanziari ed emotivi, del club e della stessa presidenza.

Ma si tratta di una decisione giusta?

Lo è, perché Patrick Fischer in questo biennio si è dimostrato un allenatore forse troppo sicuro dei suoi mezzi, se guardiamo alla sua giovane età e alla poca esperienza. Una caratteristica passata in poco tempo dal pregio (epurazioni, linea chiara, linguaggio schietto) al difetto (punizioni esemplari, linea dura, poca autocritica). Lo è perché Fischer ha palesato dei limiti piuttosto evidenti nella gestione delle forze a sua disposizione, limiti nascosti dalle strepitose prestazioni di Klasen e Pettersson, ma venuti a galla non appena i due svedesi si sono un po’ defilati. Lo è perché se Martensson è il centro perfetto per i due e poi non ci gioca mai assieme qualcosa non va. Lo è perché il Lugano è ultimo.

Non lo è, perché il nuovo progetto Lugano era costruito su Patrick Fischer, era nato con lui e per lui. Perché, risultati alla mano, la squadra ha perso ai quarti di finale contro il Ginevra ma ha chiuso al terzo posto in regular season, mostrandosi spesso spettacolare e a tratti irresistibile. Perché a questo progetto hanno evidentemente creduto anche Furrer, Hofmann, Brunner e Martensson, non quattro qualunque, e forse anche Diaz (in prospettiva). Perché se si costruisce lo si fa davvero, anche nelle difficoltà, mentre di colpi di spugna infruttuosi ne abbiamo visti anche troppi negli ultimi anni. Perché il Lugano è ultimo sì, ma mancano 35 partite e il quarto posto è a nove punti, i playoff a tre.

Come uscire dunque dal dilemma? Dicendo semplicemente che giusta o ingiusta la decisione presa dal club assume i caratteri dell’inevitabilità. Qualcosa andava fatto, qualcosa è stato fatto. Qualche sostenitore sarà d’accordo, qualche altro (non pochi) non lo sarà. Tutti però saranno delusi e sconfortati: perché tutti, o quasi, credevano nel nuovo corso, nella nuova filosofia, nella voglia di pianificare a lungo termine, nella nuova e rinata passione. Tutti, o quasi, vorranno presto sapere dove si va. Alla società il compito di dare delle risposte e di mostrare loro la nuova via.

http://www.rsi.ch/sport/hockey/Fischer- ... 95042.html
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Lord Burg
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da Lord Burg »

Per una volta un commento non male della RSI.

Comunque, anche dopo quello che ha detto Dani, per Fischer mi dispiace proprio. Però può darsi che comunque era la cosa giusta da fare.

Io spero solo per che il sostituto sia un allenatore in gamba. Dei nomi che sono girati, direi Jalonen, Shedden o soprattutto Bykov.

Se invece dovesse arrivare uno degli altri, vedi Hollenstein, Gustafsson, Kossmann, Hanlon, ecc... A me girerebbe anche le balle di aver licenziato Fischer. E non sarei l'unico penso, anzi.
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wyoming
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da wyoming »

da ticinonews:

"Ho dato tutto, speravo di avere più tempo"

Patrick Fischer a 360 gradi a qualche ora dal suo esonero dalla panchina bianconera


"È una giornata dura, triste, per me, la mia famiglia e i miei amici. Sono momenti che a volte capitano nella vita e questa volta è toccato a me."

Un Patrick Fischer provato, quello che si è concesso questo pomeriggio ai nostri microfoni.

"Onestamente non me l'aspettavo, questa mattina quando Roland (Habisreutinger ndr) ha chiamato me Andersson non credevo fosse per questo. Certo, se guardo i risultati sì, è giusto. Ma dalla bella partita di sabato contro il Losanna sono passati solo 4 giorni, ed è finita. Però sono tranquillo, perché tutto ciò che potevo dare, l'ho dato. Non possono dire di essere stato un lazzarone. Mi assumo tutte le mie responsabilità."

Forse il coach dei bianconeri sperava di avere ancora un po' di tempo a disposizione...

"Si, questa mattina eravamo arrabbiati perché speravamo di avere ancora un po' di tempo a disposizione per sistemare le cose. Negli scorsi giorni ci siamo incontrati anche con i capitani ed eravamo tutti uniti nel cercare di uscire da questa difficile situazione. Qui a Lugano ho fatto degli anni bellissimi da assistente e poi da head coach, ho fatto cose buone e meno buone ma spero che siano utili per il futuro di questa società."

Quali sono le recriminazioni di Patrick Fischer?

"Come ho creato la squadra, come ho messo insieme i pezzi. In attacco i leader sono troppo simili. Io volevo che Brunner e Klasen diventassero giocatori completi, soprattutto nelle situazioni difficili, ma volevo troppo da loro. Sono dei fenomeni quando tutto va bene, ma volevo che fosse così anche quando non gira tutto per il verso giusto. Hanno avuto reazioni che non mi sono piaciute, ecco perché li ho puniti."

Voci dicono che la squadra non voleva più l'allenatore, è vero?

"Ho visto la squadra lottare, ci abbiamo provato, ma non è bastato. Ho sentito queste voci ma spero non sia così perché altrimenti questi giocatori non andranno lontano."

Essere ultimi è un po' come tradire la fiducia di Vicky Mantegazza?

"Parliamoci onestamente. Abbiamo iniziato nel 2013, un inizio difficile, eravamo 11esimi dopo 10 incontri ma penso che mai nessun allenatore fosse stato licenziato dopo così poche partite. Siamo risaliti fino al secondo posto a tre partite della fine, poi i playoff sono andati un po' così ma posso dire che è stato un anno di successo. L'anno scorso non abbiamo avuto nessun problema tutta la stagione, ogni sera alla Resega era una festa, abbiamo inserito i giovani, poi i playoff una delusione. Lì si poteva tagliare le gambe. Quest'anno abbiamo iniziato male e sto pagando il prezzo. Ma non ho mai tradito Vicky, ho dato il massimo ogni giorno per ripagare la sua fiducia."

A pagare è sempre l'allenatore, e il direttore sportivo?

"È la legge dello sport, l'ho vissuto la mia ultima stagione a Zugo, eravamo a 8 punti sotto la riga. Il presidente è venuto da me come giocatore e ci ha detto che di sicuro non era colpa dell'allenatore ma che eravamo noi che dovevamo svegliarci, e ce l'abbiamo fatta ma questa è un po' come una favola che non succede da tutte le parti. Con Roland Habisreutinger abbiamo lavorato bene, ci ha sostenuto nelle nostre scelte."

Il contratto a Lugano era appena stato rinnovato, ma si parla già di un posto sulla panchina della Nazionale..

"C'è un contratto fino al 2018, sarà il mio agente con la società a sistemare le cose. Se me lo chiedi: sì, è il mio sogno, come quello di tutti, allenare la Nazionale. Però un paio di ore fa mi hanno detto di lasciare il mio posto quindi non sono ancora in grado di pensare al futuro."
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Grog
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da Grog »

bell'intervista ma sinceramente ha peccato un po' di ingenuità se pensava che poteva trasformare Klasen e Brunner in un Ambühl e farli divenire giocatori a sacrificio a tutta pista....noi saremo allenatori da scrivania ma sentire che il suo piano era quello di puntare sulla leadership, il fisico e la cattiveria di Klasen e Brunner,......vabbè uno qualche domanda deve porsela. Bella come idea, ma nella realtà in 10 partite non riesci a "snaturare" un giocatore....davvero ingenuo e ottimista.

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nylanderfan
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da nylanderfan »

Davvero, mi sembra un pò naif come scelta.
Lo fai con un giovane magari ma non con un giocatore già formato di 28-29 anni.
Poi durante la stagione, quando le cose vanno male? Mah! :roll:
Comunque dalle interviste che stanno emergendo in queste ore appare come una persona in gran confusione mentale.
E non sembra solo dovuto dalla situazione particolare.
Molte cose stanno all'opposto di quello che dovrebbero essere.
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Thor41
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Re: Patrick Fischer, il nostro ex-allenatore

Messaggio da Thor41 »

Quella della squadra che è con l'allenatore è la più gran cagata che si può raccontare in queste circostanze. La squadra era con l'allenatore anche nelle precedenti 10 volte, cosa mai stata vera.

Anche nel 2006 la squadra a detta di tutti era con Huras, poi abbiamo visto cos'è successo prima e dopo il suo licenziamento.
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