Media: commenti e notizie

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Moderatore: Thor41

barabitt
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da barabitt »

Tradotto dalla NZZ:
L'esempio di Fischer mostra che i giovani allenatori non dovrebbero essere trascritti frettolosamente. Eppure: il CEO Werder dovrebbe essere l'unico a pensare che Gianinazzi "ha dimostrato di poter guidare una squadra della National League" e che "ha fatto un grande lavoro".

Forse queste calde parole testimoniano l'addio di Grandezza, ma se questa è davvero la convinzione più profonda di Werder, Lugano potrebbe voler ripensare a quanto intensamente il CEO dovrebbe essere coinvolto nella ricerca di un successore.

Gianinazzi ha fallito anche perché ha interiorizzato un po' troppo la cultura di Lugano nell'era di Vicky Mantegazza: qui un altro posto come assistente allenatore per un amico, là un lavoro per una vecchia cordata. Da nessuna parte il principio della «la famiglia» è vissuto in modo così eccessivo come a Lugano: chi una volta ha fatto qualcosa per questo club appartiene a questo e, se lo si desidera, al libro paga.

La conservazione dei monumenti ha qualcosa di romantico, ma visti i miserabili risultati dell'ultimo decennio, probabilmente è giunto il momento di districare il ganno e di usare un uomo forte che viene dall'esterno e non vuole principalmente sostenere una rete di relazioni. Per quanto difficile sembri per Mantegazza, questo presidente della stretta di mano, cui viene sempre rinfacciato in Ticino di lasciarsi guidare troppo dal suo cuore da fan.

.....ormai l'hanno capito anche a Zurigo, sono solo i nostri vertici che non vogliono vedere questa cosa......Vicky ha candidamente detto che "il Lugano non è un club amministrato da amici", questa va diretta sul giornalino di carnevale per i prossimi 5 anni !!
sampei
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da sampei »

barabitt ha scritto: 14 gen 2025, 9:32 Tradotto dalla NZZ:
L'esempio di Fischer mostra che i giovani allenatori non dovrebbero essere trascritti frettolosamente. Eppure: il CEO Werder dovrebbe essere l'unico a pensare che Gianinazzi "ha dimostrato di poter guidare una squadra della National League" e che "ha fatto un grande lavoro".

Forse queste calde parole testimoniano l'addio di Grandezza, ma se questa è davvero la convinzione più profonda di Werder, Lugano potrebbe voler ripensare a quanto intensamente il CEO dovrebbe essere coinvolto nella ricerca di un successore.

Gianinazzi ha fallito anche perché ha interiorizzato un po' troppo la cultura di Lugano nell'era di Vicky Mantegazza: qui un altro posto come assistente allenatore per un amico, là un lavoro per una vecchia cordata. Da nessuna parte il principio della «la famiglia» è vissuto in modo così eccessivo come a Lugano: chi una volta ha fatto qualcosa per questo club appartiene a questo e, se lo si desidera, al libro paga.

La conservazione dei monumenti ha qualcosa di romantico, ma visti i miserabili risultati dell'ultimo decennio, probabilmente è giunto il momento di districare il ganno e di usare un uomo forte che viene dall'esterno e non vuole principalmente sostenere una rete di relazioni. Per quanto difficile sembri per Mantegazza, questo presidente della stretta di mano, cui viene sempre rinfacciato in Ticino di lasciarsi guidare troppo dal suo cuore da fan.

.....ormai l'hanno capito anche a Zurigo, sono solo i nostri vertici che non vogliono vedere questa cosa......Vicky ha candidamente detto che "il Lugano non è un club amministrato da amici", questa va diretta sul giornalino di carnevale per i prossimi 5 anni !!
Peccato che i carri del rabadan sono già pronti...se no c'era spazio per un bel carro folcloristico...
barabitt
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da barabitt »

sampei ha scritto: 14 gen 2025, 9:43
barabitt ha scritto: 14 gen 2025, 9:32 Tradotto dalla NZZ:
L'esempio di Fischer mostra che i giovani allenatori non dovrebbero essere trascritti frettolosamente. Eppure: il CEO Werder dovrebbe essere l'unico a pensare che Gianinazzi "ha dimostrato di poter guidare una squadra della National League" e che "ha fatto un grande lavoro".

Forse queste calde parole testimoniano l'addio di Grandezza, ma se questa è davvero la convinzione più profonda di Werder, Lugano potrebbe voler ripensare a quanto intensamente il CEO dovrebbe essere coinvolto nella ricerca di un successore.

Gianinazzi ha fallito anche perché ha interiorizzato un po' troppo la cultura di Lugano nell'era di Vicky Mantegazza: qui un altro posto come assistente allenatore per un amico, là un lavoro per una vecchia cordata. Da nessuna parte il principio della «la famiglia» è vissuto in modo così eccessivo come a Lugano: chi una volta ha fatto qualcosa per questo club appartiene a questo e, se lo si desidera, al libro paga.

La conservazione dei monumenti ha qualcosa di romantico, ma visti i miserabili risultati dell'ultimo decennio, probabilmente è giunto il momento di districare il ganno e di usare un uomo forte che viene dall'esterno e non vuole principalmente sostenere una rete di relazioni. Per quanto difficile sembri per Mantegazza, questo presidente della stretta di mano, cui viene sempre rinfacciato in Ticino di lasciarsi guidare troppo dal suo cuore da fan.

.....ormai l'hanno capito anche a Zurigo, sono solo i nostri vertici che non vogliono vedere questa cosa......Vicky ha candidamente detto che "il Lugano non è un club amministrato da amici", questa va diretta sul giornalino di carnevale per i prossimi 5 anni !!
Peccato che i carri del rabadan sono già pronti...se no c'era spazio per un bel carro folcloristico...
HAHAHA !
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Jean Valjean
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Jean Valjean »

Bellissimo articolo della NZZ, grazie barabitt.
Anche il Blick ne ha scritto uno, ma non riesco a vederlo
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Nicku
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Nicku »

Articolo di Dino Kessler (Blick):

Wenn die Präsidentin zum Problem wird
Trainer und Sportchef sind entlassen. Im HC Lugano dreht man sich wieder mal im Kreis. Qualität ist Nebensache, wichtiger ist die Vergangenheit. Die einzige Konstante ist Präsidentin Vicky Mantegazza.
Der Trainer Luca Gianinazzi (32) wird in Lugano nach zwei Jahren und etwas mehr als drei Monaten in die ewigen Trainer-Jagdgründe befördert. Wie im Oktober 2022 angesagt, handelte es sich im Fall von Gianinazzi tatsächlich um ein Langzeitprojekt – natürlich nur gemessen an den besonderen Verhältnissen des HC Lugano. Für das Eigengewächs dürfte es das gewesen sein als Trainer in der National League, einen Markt gibt es für ihn ausserhalb der Lugano-Bubble nicht.

Als sein Vorgänger Chris McSorley (62) im zweiten von drei Vertragsjahren seinen Posten räumen musste, hatte er jegliche Illusionen verloren. Gekommen war er, um die Verbindungen zwischen der Garderobe und dem Büro der Präsidentin Vicky Mantegazza (59) zu kappen und so den Nährboden für eine Leistungskultur zu legen, die Lugano auf höchster Ebene wieder konkurrenzfähig macht. Wenn selbst eine dominante Figur wie McSorley auf Grund läuft, ist das ein Offenbarungseid.

Präsidentin greift ins operative Geschäft ein
Das Problem in Lugano waren nicht allein die vielen gefeuerten Trainer und nicht immer nur die erfolglosen Sportdirektoren. Das Problem in Lugano ist eine Präsidentin, die bestimmt das Beste im Sinn hat, es aber nicht tut: Die Finger vom operativen Geschäft lassen und die strategischen Entscheidungen in die Hände von fachkompetenten Profis legen. Für die Berater der Präsidentin gilt aber das gleiche Anforderungsprofil wie meist auch für Sportdirektoren, Trainer und Spieler: Stallgeruch ist wichtiger als Qualität, wer einmal zur Entourage der milliardenschweren Präsidentin gehört, riskiert diese privilegierte Position nicht durch Systemkritik und bohrende Fragen.

Was will Lugano sein?
Auf der Webseite wird die Mission des Klubs so erklärt: Wir gehen unseren Weg, indem wir uns mit unserer Geschichte und unserer DNA identifizieren. Wie definiert dieser Klub seine Geschichte und seine DNA? In die Geschichte eingegangen ist Lugano, als man sich kompromisslos den Gesetzen der Leistungskultur unterwarf. Geo Mantegazza (95†) und John Slettvoll (80) hatten bei der Konstruktion des «Grande Lugano» in den 80er-Jahren ausschliesslich auf Qualität gesetzt, nur das Beste war gut genug. Und wenn nur das Beste gut genug ist, kann der Stallgeruch nicht die erste Priorität bei der Rekrutierung des Personals haben, er darf auch nicht den Ausschlag geben, wenn um Vertragsverlängerungen gefeilscht wird. McSorley, sagt einer aus dem Dunstkreis des Klubs, habe schon kurz nach seinem Amtsantritt versucht, die Macht des US-amerikanischen Stürmers Mark Arcobello (inzwischen 36) einzuschränken. Vergeblich. Arcobello hat eine Standleitung ins Büro der Präsidentin, heisst es.

Vauclair für Domenichelli?
In der Branche wird seit einiger Zeit gemunkelt, Julien Vauclair (Ajoie) sei als Nachfolger des ebenfalls gefeuerten Sportchefs Hnat Domenichelli vorgesehen. Wohl weniger darum, weil er sich als Sportdirektor des notorischen Tabellenletzten durch besonderes Geschick ausgezeichnet hat, sondern weil er als Spieler auf eine (grossartige) Karriere in Lugano zurückblicken kann und einer der Lieblingsspieler der Präsidentin ist. Beim HC Lugano dreht man sich wieder mal im Kreis. Selbst im Palmenparadies ändert sich nichts, solange sich nichts ändert.
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Kenta
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Kenta »

Che bordate!
Davos, 1. marzo 1986: c'ero anch'io!
barabitt
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da barabitt »

Nicku ha scritto: 14 gen 2025, 11:55 Articolo di Dino Kessler (Blick):

Wenn die Präsidentin zum Problem wird
Trainer und Sportchef sind entlassen. Im HC Lugano dreht man sich wieder mal im Kreis. Qualität ist Nebensache, wichtiger ist die Vergangenheit. Die einzige Konstante ist Präsidentin Vicky Mantegazza.
Der Trainer Luca Gianinazzi (32) wird in Lugano nach zwei Jahren und etwas mehr als drei Monaten in die ewigen Trainer-Jagdgründe befördert. Wie im Oktober 2022 angesagt, handelte es sich im Fall von Gianinazzi tatsächlich um ein Langzeitprojekt – natürlich nur gemessen an den besonderen Verhältnissen des HC Lugano. Für das Eigengewächs dürfte es das gewesen sein als Trainer in der National League, einen Markt gibt es für ihn ausserhalb der Lugano-Bubble nicht.

Als sein Vorgänger Chris McSorley (62) im zweiten von drei Vertragsjahren seinen Posten räumen musste, hatte er jegliche Illusionen verloren. Gekommen war er, um die Verbindungen zwischen der Garderobe und dem Büro der Präsidentin Vicky Mantegazza (59) zu kappen und so den Nährboden für eine Leistungskultur zu legen, die Lugano auf höchster Ebene wieder konkurrenzfähig macht. Wenn selbst eine dominante Figur wie McSorley auf Grund läuft, ist das ein Offenbarungseid.

Präsidentin greift ins operative Geschäft ein
Das Problem in Lugano waren nicht allein die vielen gefeuerten Trainer und nicht immer nur die erfolglosen Sportdirektoren. Das Problem in Lugano ist eine Präsidentin, die bestimmt das Beste im Sinn hat, es aber nicht tut: Die Finger vom operativen Geschäft lassen und die strategischen Entscheidungen in die Hände von fachkompetenten Profis legen. Für die Berater der Präsidentin gilt aber das gleiche Anforderungsprofil wie meist auch für Sportdirektoren, Trainer und Spieler: Stallgeruch ist wichtiger als Qualität, wer einmal zur Entourage der milliardenschweren Präsidentin gehört, riskiert diese privilegierte Position nicht durch Systemkritik und bohrende Fragen.

Was will Lugano sein?
Auf der Webseite wird die Mission des Klubs so erklärt: Wir gehen unseren Weg, indem wir uns mit unserer Geschichte und unserer DNA identifizieren. Wie definiert dieser Klub seine Geschichte und seine DNA? In die Geschichte eingegangen ist Lugano, als man sich kompromisslos den Gesetzen der Leistungskultur unterwarf. Geo Mantegazza (95†) und John Slettvoll (80) hatten bei der Konstruktion des «Grande Lugano» in den 80er-Jahren ausschliesslich auf Qualität gesetzt, nur das Beste war gut genug. Und wenn nur das Beste gut genug ist, kann der Stallgeruch nicht die erste Priorität bei der Rekrutierung des Personals haben, er darf auch nicht den Ausschlag geben, wenn um Vertragsverlängerungen gefeilscht wird. McSorley, sagt einer aus dem Dunstkreis des Klubs, habe schon kurz nach seinem Amtsantritt versucht, die Macht des US-amerikanischen Stürmers Mark Arcobello (inzwischen 36) einzuschränken. Vergeblich. Arcobello hat eine Standleitung ins Büro der Präsidentin, heisst es.

Vauclair für Domenichelli?
In der Branche wird seit einiger Zeit gemunkelt, Julien Vauclair (Ajoie) sei als Nachfolger des ebenfalls gefeuerten Sportchefs Hnat Domenichelli vorgesehen. Wohl weniger darum, weil er sich als Sportdirektor des notorischen Tabellenletzten durch besonderes Geschick ausgezeichnet hat, sondern weil er als Spieler auf eine (grossartige) Karriere in Lugano zurückblicken kann und einer der Lieblingsspieler der Präsidentin ist. Beim HC Lugano dreht man sich wieder mal im Kreis. Selbst im Palmenparadies ändert sich nichts, solange sich nichts ändert.
PERFETTO ANCHE QUESTO !! Se dovessero davvero scegliere Vauclair sarebbero davvero dei Coglioni, arroganti e ignooranti !!
seppi
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Iscritto il: 7 set 2010, 20:22

Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da seppi »

barabitt ha scritto: 14 gen 2025, 12:33
Nicku ha scritto: 14 gen 2025, 11:55 Articolo di Dino Kessler (Blick):

Wenn die Präsidentin zum Problem wird
Trainer und Sportchef sind entlassen. Im HC Lugano dreht man sich wieder mal im Kreis. Qualität ist Nebensache, wichtiger ist die Vergangenheit. Die einzige Konstante ist Präsidentin Vicky Mantegazza.
Der Trainer Luca Gianinazzi (32) wird in Lugano nach zwei Jahren und etwas mehr als drei Monaten in die ewigen Trainer-Jagdgründe befördert. Wie im Oktober 2022 angesagt, handelte es sich im Fall von Gianinazzi tatsächlich um ein Langzeitprojekt – natürlich nur gemessen an den besonderen Verhältnissen des HC Lugano. Für das Eigengewächs dürfte es das gewesen sein als Trainer in der National League, einen Markt gibt es für ihn ausserhalb der Lugano-Bubble nicht.

Als sein Vorgänger Chris McSorley (62) im zweiten von drei Vertragsjahren seinen Posten räumen musste, hatte er jegliche Illusionen verloren. Gekommen war er, um die Verbindungen zwischen der Garderobe und dem Büro der Präsidentin Vicky Mantegazza (59) zu kappen und so den Nährboden für eine Leistungskultur zu legen, die Lugano auf höchster Ebene wieder konkurrenzfähig macht. Wenn selbst eine dominante Figur wie McSorley auf Grund läuft, ist das ein Offenbarungseid.

Präsidentin greift ins operative Geschäft ein
Das Problem in Lugano waren nicht allein die vielen gefeuerten Trainer und nicht immer nur die erfolglosen Sportdirektoren. Das Problem in Lugano ist eine Präsidentin, die bestimmt das Beste im Sinn hat, es aber nicht tut: Die Finger vom operativen Geschäft lassen und die strategischen Entscheidungen in die Hände von fachkompetenten Profis legen. Für die Berater der Präsidentin gilt aber das gleiche Anforderungsprofil wie meist auch für Sportdirektoren, Trainer und Spieler: Stallgeruch ist wichtiger als Qualität, wer einmal zur Entourage der milliardenschweren Präsidentin gehört, riskiert diese privilegierte Position nicht durch Systemkritik und bohrende Fragen.

Was will Lugano sein?
Auf der Webseite wird die Mission des Klubs so erklärt: Wir gehen unseren Weg, indem wir uns mit unserer Geschichte und unserer DNA identifizieren. Wie definiert dieser Klub seine Geschichte und seine DNA? In die Geschichte eingegangen ist Lugano, als man sich kompromisslos den Gesetzen der Leistungskultur unterwarf. Geo Mantegazza (95†) und John Slettvoll (80) hatten bei der Konstruktion des «Grande Lugano» in den 80er-Jahren ausschliesslich auf Qualität gesetzt, nur das Beste war gut genug. Und wenn nur das Beste gut genug ist, kann der Stallgeruch nicht die erste Priorität bei der Rekrutierung des Personals haben, er darf auch nicht den Ausschlag geben, wenn um Vertragsverlängerungen gefeilscht wird. McSorley, sagt einer aus dem Dunstkreis des Klubs, habe schon kurz nach seinem Amtsantritt versucht, die Macht des US-amerikanischen Stürmers Mark Arcobello (inzwischen 36) einzuschränken. Vergeblich. Arcobello hat eine Standleitung ins Büro der Präsidentin, heisst es.

Vauclair für Domenichelli?
In der Branche wird seit einiger Zeit gemunkelt, Julien Vauclair (Ajoie) sei als Nachfolger des ebenfalls gefeuerten Sportchefs Hnat Domenichelli vorgesehen. Wohl weniger darum, weil er sich als Sportdirektor des notorischen Tabellenletzten durch besonderes Geschick ausgezeichnet hat, sondern weil er als Spieler auf eine (grossartige) Karriere in Lugano zurückblicken kann und einer der Lieblingsspieler der Präsidentin ist. Beim HC Lugano dreht man sich wieder mal im Kreis. Selbst im Palmenparadies ändert sich nichts, solange sich nichts ändert.
PERFETTO ANCHE QUESTO !! Se dovessero davvero scegliere Vauclair sarebbero davvero dei Coglioni, arroganti e ignooranti !!
Il sunto è che la presidente non riesce a scindere il ruolo di presidente da quello di tifosa.
E che i problemi nascono da li.
sampei
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da sampei »

Il problema è che il presidente organizza le cene con le mogli dei giocatori, fanno i biscotti con le mogli. Quando hai questa carica questo cose non devono più succedere.
I giocatori hanno un problema è vanno da lei. È inammissibile questa cosa. Parliamo di azienda con 25 mio di Budget non una società di calcio regionale di terza lega. Siamo gestiti peggio
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Bernie
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Bernie »

sampei ha scritto: 14 gen 2025, 13:39 Il problema è che il presidente organizza le cene con le mogli dei giocatori, fanno i biscotti con le mogli. Quando hai questa carica questo cose non devono più succedere.
I giocatori hanno un problema è vanno da lei. È inammissibile questa cosa. Parliamo di azienda con 25 mio di Budget non una società di calcio regionale di terza lega. Siamo gestiti peggio
...per un attimo ho provato a immaginarmi Walter Frey alle prese con farina, uova e zucchero... :rofl:
#RIDATECI-IL-NOSTRO-LUGANO!!
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