
Pat Curcio: «È un sogno essere qui»
Classe 1973, sguardo da duro e un irresistibile accento nordamericano quando si esprime in italiano. Pat Curcio, l’assistente allenatore scelto da Doug Shedden, ieri mattina è sceso per la prima volta sul ghiaccio e si è subito fatto notare per grinta e personalità. Per l’ormai ex tecnico del Valpellice quelli appena trascorsi sono stati giorni concitati: «Tutto – ci spiega – è successo molto velocemente. Per me essere qui è come vivere un sogno. Questa è un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare: sono felicissimo di poter lavorare con Shedden e con i giocatori del Lugano».
È stato semplice, allora, lasciare il Valpellice? «È sempre difficile lasciare una squadra a metà stagione: è anche una questione di rapporti umani. Nella vita bisogna però sempre guardare avanti, provare a crescere e avere ambizione: è un onore, per me, poter lavorare per un club prestigioso come quello bianconero».
Come vede il rapporto con Doug Shedden? «Mi occuperò della difesa, ma la nostra non sarà una collaborazione a compartimenti stagni. Ci sono molte cose da mettere a punto e abbiamo tante idee. In questi giorni discuteremo sicuramente molto insieme, ci confronteremo e studieremo la migliore strategia possibile per aiutare la squadra a superare questo momento difficile».
Ha già visto all’opera il Lugano? «Mi sono fatto inviare le immagini delle ultime due partite e una piccola idea me la sono già fatta. La rosa è ricca di giocatori di talento: si tratterà di cambiare due o tre cose, di aumentare la velocità e il pattinaggio e di lavorare sulla mentalità e la fiducia. Questo gruppo ha tutto per avere successo: ci vorrà un po’ di tempo, ma credo che il Lugano possa risollevarsi in tempi brevi. Darò l’anima per il bene del Lugano».
