Patrick Fischer a pochi giorni dal ritorno in pista del suo Lugano, è intervenuto spiegandoci l'idea di gioco che vuole portare in questo suo primo anno da head coach
Articolo di Antonio Di Domenico

Ti-Press / Carlo Reguzzi
LUGANO – Il 4 agosto si tornerà ad assaggiare il ghiaccio, col primo allenamento alla Resega aperto al pubblico, mentre il 7 sarà la volta della prima amichevole stagionale: l’HCL sfiderà a Bellinzona il Traktor Tschelyabinsk, finalista dei playoff della KHL. Il tempo della preparazione fisica a secco sta quindi per finire, è ora di rimettere i pattini ai piedi, il casco in testa e di tornare a inseguire il disco, seguendo le direttive del nuovo allenatore bianconero, Patrick Fischer che è intervenuto ai nostri microfoni.
“Ogni giorno che passa la voglia di tornare sulla transenna ad allenare cresce sempre di più. In estate bisogna sia scaricare la mente, sia rimettere benzina nelle gambe dei giocatori e posso dire che quelli che sono qui ad allenarsi lo stanno facendo in modo molto serio e professionale”, ha esordito l’allenatore bianconero.
Da quest’anno inoltre si potrà finalmente usare l’appellativo di “mister” per indicare Fischer. “Per me è sempre stato un sogno poter mettere in pratica le mie idee di gioco, per poter puntare a vincere – ha sottolineato – e ora ho quest’occasione con una grande squadra, con alle spalle una dirigenza di livello e con uno staff tecnico di ottima qualità. Non avrei potuto scegliere meglio, anche per quanto riguarda Patrick Andersson”.
Un’idea di hockey diversa dal passato, con un gioco più veloce, con tanti cambi di linee e con la possibilità di utilizzare più giocatori rispetto a prima, evitando di spremere troppo quei giocatori – leggasi Metropolit nella passata stagione – che possono rischiare di arrivare nel momento clou della stagione con poca benzina. “Voglio dare fiducia a tanti giocatori, perché questo è e sarà importante; tutti avranno l’occasione di prendersi le proprie responsabilità e di giocare tanto, anche nelle situazione speciali. Cercheremo di pattinare tanto e di mettere sotto pressione i nostri avversari per puntare a vincere”, ha continuato Fischer.
Toccando il tasto del mercato, della rosa e del quarto straniero che ancora manca, il 37enne rossocrociato non si è fatto trovare impreparato. “Io sono contento della squadra che ho a disposizione, con i tre stranieri. Ne abbiamo parlato tutti assieme – ha spiegato – e ho fiducia nei miei giocatori, visto che sono tutti molto bravi: per questo non abbiamo fretta d’intervenire. Prima dobbiamo capire cosa ci manca davvero, dove dobbiamo rafforzarci, poi vedremo se prendere uno straniero per tutta la stagione o uno part-time; sicuramente dobbiamo valutare la situazione di Hirschi. Steve sta già meglio, penso che ad ottobre-novembre sarà pronto e sarà al top a marzo-aprile quando si deciderà il campionato: non dobbiamo farci prendere dal panico se inizieremo la stagione con qualche giocatore in meno”.
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