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Lugano, uno sguardo al cantiere tra mercato e strategie
Scritto da Alessandro Zacchetti
Pubblicato il: 2 maggio 2014
LUGANO – Nonostante il campionato di LNA si sia dato appuntamento a settembre solamente due settimane fa con la vittoria finale degli ZSC Lions, chi ha suo malgrado terminato la stagione anzitempo si è subito messo all’opera per imbastire quella futura.
Tra questi c’è il Lugano, tra le società sinora più attive sul mercato dei giocatori e voglioso di dare una forma precisa alla squadra diretta da Patrick Fischer. Ma per vedere più in profondità l’agire dei bianconeri e capire meglio le intenzioni dello staff tecnico, proviamo a riassumere i capitoli definiti “dolenti” nella stagione passata e quali correzioni si spera di apportare con i nuovi arrivi, con le partenze, con chi viene promosso e con chi è ancora in bilico e dal futuro incerto.
Stranieri: varato ufficialmente il tanto desiderato schieramento a quattro attaccanti d’importazione, lo staff tecnico ha deciso di andare sul sicuro nella ricerca di un’ala e un centro ingaggiando lo spettacolare
Linus Klasen e il consigliatissimo (garantisce Nummelin)
Ilari Filppula, nome apparso nell’orbita dell’HCL già qualche stagione fa.
L’ala proveniente dal Lulea dovrebbe contribuire a rendere “letale” l’attacco e il power play bianconeri grazie alle sue enormi qualità di sniper – e qui sostituirebbe
Micflikier, rivelatosi troppo incostante – e alla sua grande imprevedibilità. Non da ultima, la sua spiccata spettacolarità è motivo di grande interesse per il pubblico.
Filppula è un centro naturale, playmaker dalla grande visione di gioco e dal passaggio preciso, inutile rimarcare che dovrà prendere l’eredità lasciata da
Metropolit, perlomeno quello migliore, tremendamente mancato nell’ultima tribolata stagione. Partito
Heikkinen senza troppi rimpianti dopo i molti bassi e i rarissimi alti degli ultimi 7 mesi, sono rimasti
Brett Mclean,
Fredrik Pettersson e il citato
Jacob Micflikier. L’ultimo topscorer ha vissuto una stagione straordinaria, soprattutto sul lato della produttività, per lui che è sempre stato considerato soprattutto giocatore difensivo. Ha vissuto i suoi momenti migliori fino all’uscita per infortunio di
Kostner, ed è difficile che ripeta una stagione anche solo simile alla passata, ma a Lugano ci si accontenterebbe di vedere quell’intelligente lottatore che è sempre stato, senza che necessariamente segni valanghe di punti.
Lo svedese arrivato in autunno è un giocatore fondamentale per classe e carattere, dal suo arrivo il Lugano ha fatto il salto di qualità più marcato per personalità e velocità. La nota dolente rimane dunque
Micflikier, nel senso che il suo futuro è con tutta probabilità lontano da Lugano. Il DS Habisreutinger ha già anticipato che nei piani dello staff l’ex biennese ricoprirebbe il ruolo di 5° straniero, ma appare assai improbabile che il canadese accetti questo ruolo.
Attaccanti svizzeri: come sopra, la mancanza di attaccanti di alto livello da passaporto rossocrociato, ha fatto difetto nei momenti topici del campionato. Il partente
Rüfenacht si è proposto sui suoi migliori livelli ancora una volta e sarà difficile che un
Kuonen possa sostituire in toto il neo bernese. Il giovane vallesano, a detta di Fischer, vale molto di più di quello che finora ha dimostrato (solo 35 apparizioni in LNA, ma ben una 70ina con le nazionali giovanili) ma il pur ottimo campionato di LNB con la maglia del Langnau non può essere preso troppo a metro di giudizio, quindi non ci resta che fidarci delle parole del coach e delle sue innate capacità di forgiare giovani talenti.
Parlando di ali di alto livello, è difficile credere che a questo punto arrivi il
Simek o il
Bodenmann di turno, e ancora più difficile è credere che
Murray torni su livelli accettabili. Allora è meglio sperare in una maturazione di
Fazzini, che più di tutti ha finito la stagione in crescendo, e che con le giuste guide potrebbe facilmente superare la doppia cifra nel tabellino delle reti.
Simion andrà a cercare miglior fortuna a Davos e il suo posto dovrà venir guadagnato dagli altri giovani in rosa, tra cui
Romanenghi,
Dal Pian e lo stesso
Kuonen. Da non sottovalutare l’ingaggio di
Steinmann, che probabilmente ricoprirà il ruolo di centro del quarto o terzo blocco, prendendo in mano un posto che dopo i continui infortuni e malanni di
Conne (partirà?) non ha mai trovato un giusto interprete.
Difesa: partito
Heikkinen, il reparto arretrato è ora completamente rossocrociato (
Ulmer a parte…). Vero e punto di forza della squadra della scorsa stagione, Fischer l’ha appesantito con il ritorno di
Chiesa e con la promozione di
Sartori, e se
Kparghai,
Schlumpf e
Ulmer continueranno nella loro evoluzione, l’affidabilità è di nuovo garantita, contando pure sugli esperti
Vauclair e
Hirschi, i quali sono però spesso soggetti a infortuni.
Ecco che allora la voce dell’arrivo di Calle Andersson, figlio di Peter, potrebbe essere interessante, per allungare la coperta di un reparto affidabile, ma che palesa in certi elementi una salute piuttosto cagionevole.
Portieri: La vera sorpresa della scorsa stagione in LNA è stato proprio il giovane
Merzlikins, propostosi ad alti livelli e atteso al compito più difficile: confermare le proprie qualità e svilupparle. Da lui ci si attende soprattutto un miglioramento sul lato della continuità, punto su cui ha lavorato forte
Manzato la scorsa stagione. Il friborghese rimane piuttosto affidabile, ma da lui ci si attende soprattutto che alzi l’asticella del proprio livello nelle partite che contano, leggasi play off. Partito
Flückiger per Ambrì, i ruoli sembrano ora meno incerti, e sarà l’occasione per entrambi di dimostrare valori accennati solo a tratti.
L’impressione è che lo staff tecnico sappia esattamente dove andare a correggere, e la volontà è quella di costruire una squadra più equilibrata e potente in attacco, con il giusto mix di giovani e giocatori più esperti, oltre che stranieri nel pieno delle loro forze. La difesa era già affidabile, aggiungere qualche kg non farà altro che bene, perché si sa, le case bisogna costruirle a partire dalle fondamenta…
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