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Mi ha colpito l'editoriale dell'ultimo numero di Lugano Hockey, arrivato ultimamente. Il titolo è "Quando tutto è un blog", e senza tanti giri di parole Gianni Righinetti si lamenta di come in rete tutto diventi caotico e confuso.
L'articolo tocca argomenti importanti e alcuni punti sono senz'altro condivisibili: "tutti scrivono di tutto reputandosi esperti su tutto e sparando sentenze su tutti"; "coloro che dalla grande rete pescano tutto quanto fa brodo, lo manipolano un po' a modo loro [...], poi pubblicano ogni sorta di panzana e se ne vantano, millantando chissà quale informatore altolocato".
D'accordo, però trovo sia una grande mancanza di visione bollare in questo modo "tutto" (parola ripetuta diverse volte) quanto esce dalla rete. La rete dovrebbe essere una risorsa per un club, non un avversario. Come in tutte le cose c'è chi cerca di usare questo strumento positivamente, e c'è chi lo usa per polemizzare su qualsiasi cosa. Lo vediamo molto bene in questo forum, a volte si fanno ipotesi, a volte si portano citazioni, a volte ci si arrabbia, a volte si difende l'operato di questo o di quell'altro. A volte si sbaglia ma a volte si ha ragione, a volte si discute e basta, sperando che se ne esca arricchiti. Bollare a priori come negativa questa voglia di approfondire la propria passione mi sembra un grave errore, errore che per me il club aveva già fatto decidendo di chiudere il forum ufficiale invece di renderlo più serio, allontanando chi si permetteva di insultare, controllando le affermazioni, proteggendo chi si dava da fare per farlo diventare uno strumento utile alla comunicazione tra squadra e tifosi. Un blogger (o un forumista) è responsabile di quello che scrive, se diffama è perseguibile penalmente.

O si aspettano che tutti quanti accettino come uniche fonti di informazioni il sito ufficiale, la pagina FB e DNA Bianconero?
O sono io che ho capito male, visto che un blog NON è un forum, ma spesso si usa la stessa parola per due cose diverse?
Che ne pensate?

mah... io dico solo che siamo in un paese libero.. e se uno vuole protestare in modo civile ne ha tutti i diritti che piaccia o meno alla società...

Questo è un atteggiamento abbastanza incomprensibile da parte della società...ed è imbarazzante e degna di un paese del terzo mondo la censura che fanno su facebook a tutti i commenti negativi,e per negativi non intendo insulti o quant altro,ma anche cose di piccolo conto (ho visto personalmente "sparire" il commento di un ragazzo che aveva osato criticare il "mentos box" in palio ad una partita,dicendo che preferiva come premio la maglia di Vauclair che c'era in palio la settimana prima..assurdo!!)...a quanto ne so siamo tutti tifosi del HCL e se a volte ne parliamo "male" è per il troppo amore che vogliamo a questa squadra....non riesco davvero a capire perchè si ostinino a continuare su questa linea......

D'accordissimo con te wallino! Non capisco nemmeno io..ogni tifoso può dire la sua in rete come lo fa alla partita o al bar, senza alcuna stupida censura..bah. Un conto è smentire e denunciare le voci dei media (giustamente per la questione Thoresen con ticinonews), ma ora addirittura criticare i fans e le loro discussioni su internet... torno a vedermi l'NHL.. va la gli sharks hanno appena segnato

È vero che c'è tanta gente che spara a zero su mosse di mercato o quant'altro, convinta di avere fonti attendibili, prima che la società ne esca ufficialmente.

È anche vero che sul fatto delle discussioni di vario genere, li si potrebbe chiudere un occhio, ora della fine i commenti che si fanno qua li si possono fare anche alla Resega direttamente, allora dovrebbero mettere qualcuno che si occupi di "bacchettare" gente che commenta negativamente. Su questo si esagera, ma sul fatto di fingersi esperti (come appunto per le mosse di mercato, senza una fonte ufficiale ne niente), hanno pienamente ragione.

L'Unione Sovietica è scomparsa. Chi non si adegua ai tempi scomparirà pure lui.

nylanderfan ha scritto:L'Unione Sovietica è scomparsa. Chi non si adegua ai tempi scomparirà pure lui.

Sul serio. Chi critica Internet è perchè ha qualcosa da nascondere. I paesi che censurano internet sappiamo quali sono.
Questo editoriale del Lugano non solo è pessimo, è pure offensivo. Righinetti da licenziare immediatamente!

Reazione tipica di chi non comprende la rete, non la sa usare, la teme e dunque la demonizza in toto.

Potremmo facilmente ribaltare il punto di vista ed affermare che uno strumento come Lugano Hockey è un dinosauro, un inutile strage di alberi. Righinetti probabilmente teme che un giorno di questi ci si decida finalmente a fermare le rotative ed ad usare invece i piú ecologici ed economici PDF

Il ragionamento di cui sopra è sicuramente estremo, ma molto piú vicino alla realtà di quanto non lo siano le parole di Righinetti.

Riguardo la chiusura del forum, mi sono già espresso in passato e condivido quanto scritto da altri.

A scanso di equivoci, mi firmo con nome e cognome.

Massimo Foti
Via ai Platani 1
6943, Vezia

Trovo che la comunicazione tra club e tifosi deve essere diretta e quindi è quasi obbligatorio passare x rete oggi è il numero uno dei "Media" per questo genere di comunicazione.

Poi vero che ci sono sempre quelli che esagerano ma questo come in tutto e che molte volte non faccia piacere leggere o sentire certe critiche a volte anche molto pesanti (ritengo che comunque bisogna sempre restare nel rispetto delle persone e le critiche ci possono stare ma senza sminuire le persone) però questo dovrebbe far riflette la dirigenza del club sul perchè ci sono queste critiche e non sempre difendersi dicendo che cmq i tifosi non capiscono niente e non sanno di cosa stanno parlando, scrivere articoli come quello sopra citato.

Perchè che se ne voglia dire i Tifosi sono il primo e forte unico bene che un club ha. Una squadra senza i suoi tifosi a lungo andare non ha senso di esistere.

La voce dei tifosi non la si può censurare come in fondo dimostra anche questo Forum che è nato dalla comunità che partecipava al Forum ufficiale, dopo la chiusura di quest'ultimo; portando avanti i discorsi che si facevano prima.