Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Archivio delle conversazioni riguardanti la stagione 2022 / 2023.

Moderatore: Thor41

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Kenta
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Kenta »

Thor41 ha scritto: 8 gen 2023, 8:02 Ho visto solo i riflessi, malissimo la linea Müller - Alatalo.

Ho trovato una pagliacciata le esultanze di Carr e Connolly, ma si rendono davvero conto della situazione? Per non parlare delle ennesime parole trite e ritrite di Guerra nell’intervista. Per tanto così allora è veramente meglio non rilasciarle… :roll:
Le esultanze ci possono anche stare, non erano goal inutili in quel momento e per entrambi potevano essere anche delle specie di liberazioni a livello personale (di qui la gioia di Carr e la quasi rabbia di Connolly).
Davos, 1. marzo 1986: c'ero anch'io!
Simeon
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Simeon »

Lugano, diese wunderbare «Opera Buffa» des Hockeys
https://www.watson.ch/!141018104
Stamkos84
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Stamkos84 »

Articolo bello tosto.non concordo mai con Zaugg ma stavolta ha ragione …
Simeon
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Simeon »

ha ragione
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Lightning
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Lightning »

Si, scrive ciò che pensiamo praticamente tutti noi. Sono cose giuste e mi fa piacere vengano lette su un portale “frequentato”. Mi aspetto lo stesso da Viglezio nei prossimi giorni, uno che ultimamente non le manda certo a dire (e penso si sia stancato pure lui di questo circo).
Es gibt ein Problem: Seine Spieler machen, was sie wollen. Quanto è vero ma il problema non è solo questo, è che chiunque in questo club fa ciò che vuole, è una confusione pazzesca ed infinita.
Inoltre, finalmente si scrive chiaramente che, riguardo alle sconfitte (anche nel derby se caso) in fondo, “Che problema c’è?” Il posto è bello tra palme ecc ed il salario ben retribuito) lo si prende, tutto continua come se fosse normale…
Siamo la repubblica delle banane. Anarchia totale da parte dei giocatori che ne approfittano data l’incompetenza e la debolezza della dirigenza mai esistente.
Ultima modifica di Lightning il 8 gen 2023, 18:14, modificato 1 volta in totale.
nyrangers1
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Re: Sabato, 07.01.2023 ; SCL Tigers vs HC Lugano

Messaggio da nyrangers1 »

Lightning ha scritto: 8 gen 2023, 10:35
nyrangers1 ha scritto: 8 gen 2023, 1:17
Kenta ha scritto: 8 gen 2023, 1:10 Io ne ho pagate personalmente ben tre…
E' da anni che pago una tessera anche se riesco a vedere solo 3-5 partite all'anno. Ora smetto...
Grande anche tu…Da New York con furore! :D Si vede che siamo meglio dei Rangers, soprattutto a livello di organizzazione societaria siamo di un altro pianeta. 😂😂😂
Ma vai al Madison Square Garden ogni tanto?
Certamente! Quando posso vado a vedere Igor e compagni..
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ciccio33
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da ciccio33 »

Viglezio ha scritto proprio oggi un articolo sul portale del CdT a titolo: "Lugano, un Titanic che affonda in un oceano di mediocrità".
Dev'essere interessante ma non essendo abbonato non posso leggere il resto.
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Sunmi
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Sunmi »

Simeon ha scritto: 8 gen 2023, 17:05 Lugano, diese wunderbare «Opera Buffa» des Hockeys
https://www.watson.ch/!141018104
Sono anni che Zaugg dice verità che i nostri giornalai impastoiati nelle vicende di amicizie ed equilibri Ticinesi, non hanno il coraggio di dire.
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Sunmi
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Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

Messaggio da Sunmi »

ciccio33 ha scritto: 8 gen 2023, 17:56 Viglezio ha scritto proprio oggi un articolo sul portale del CdT a titolo: "Lugano, un Titanic che affonda in un oceano di mediocrità".
Dev'essere interessante ma non essendo abbonato non posso leggere il resto.
Il testo, per me morbido, di Viglezio.

L’analisiLugano, un Titanic che affonda in un oceano di mediocrità
Alla Ilfis di Langnau i bianconeri rimediano l’ennesima figuraccia stagionale – E mentre la squadra naufraga, il club - che aveva promesso sostegno incondizionato a Gianinazzi - si distingue per la solita, colpevole passività

Sabato 15 ottobre 2022: il Lugano, di scena alla Ilfis, viene umiliato con un pesante 6-1. Tre mesi più tardi i bianconeri tornano a Langnau e il copione non cambia: rimediano un’altra figuraccia – l’ennesima di questa disastrata stagione – si beccano i fischi dei coraggiosi tifosi che hanno intrapreso la trasferta nell’Emmental e si ritrovano con un solo punto di margine da un eventuale spareggio con l’Ajoie. Attenzione, a giocare con il fuoco. E pensare che novembre era stato il mese delle più rosee speranze, la cura Gianinazzi sembrava poter produrre effetti benefici: ed invece il Lugano è di nuovo inguardabile, sconcertante, fragile. Improponibile, insomma.

Un approccio inaccettabile
Nessuno – e questa è una pesante aggravante – sa darsi una spiegazione logica. «È inspiegabile e inaccettabile»: parole del Giana, non nostre. Meglio puntualizzarlo: non sia mai che si venga ancora una volta accusati di un crimine di lesa maestà. Già, l’approccio alla sfida con i tigrotti è stato inaccettabile. Lo sarebbe stato per chiunque, ancora di più per una squadra che ha un terribile bisogno di punti. E di qualche concreta certezza, se possibile.
Dopo 8’27’’ di gioco il Lugano era già sotto di tre reti, subite in meno di due minuti. Un vero e proprio festival degli errori e degli orrori: i bianconeri difensivamente hanno concesso autostrade a quattro corsie ai padroni di casa e spazi – davanti alla porta del povero Schlegel – da fare invidia alla vastità di un deserto. E quando ha provato a tornare in partita – non senza una certa generosità – il Lugano ha trovato il modo di spararsi nei piedi. Puro masochismo.
E pensare che – secondo gli obiettivi sbandierati dal club – questo Lugano puntava alla qualificazione diretta ai playoff, in un contesto di sviluppo che doveva portare, a medio termine, a lottare per la conquista del titolo svizzero. Se la situazione non fosse così delicata, verrebbe quasi da ridere. Come il Titanic, la squadra bianconera doveva insomma essere inaffondabile. E proprio come accadde sul celebre transatlantico, a pochi minuti dall’ineluttabile naufragio, anche alla Cornèr Arena c’è ancora chi pensa che tutto o quasi sia sotto controllo. Non ci si rende conto – o non ci si vuole rendere conto – che il Lugano sta affondando in un oceano di mediocrità. A tutti i livelli. Una pochezza strutturale che – dopo la rabbia e la delusione – sta vieppiù conducendo il popolo bianconero verso indifferenza e rassegnazione. Lo scenario peggiore, per un club sportivo.
Come Edward John Smith
Ed allora Luca Gianinazzi assomiglia sempre di più a Edward John Smith, il capitano del Titanic. Un uomo solo al comando, mentre l’orchestrina ancora suona per distrarre l’attenzione dall’imminente catastrofe. Quando ha deciso di cacciare Chris McSorley, la società bianconera aveva promesso un sostegno incondizionato al giovane coach. Di questo impegno, anche morale, non si vede nulla. La passività, ancora una volta, è padrona assoluta dell’ambiente bianconero. Non una presa di posizione, non un messaggio per i tifosi, non una decisione forte per cercare di scuotere il gruppo, nessun intervento sul mercato. A Langnau era presente il ds Hnat Domenichelli, che non si è fatto vedere nello spogliatoio a fine partita. Così come non si è fatto vedere – in un momento delicatissimo – nessun membro del CdA. Qual è allora, di grazia, l’incondizionato sostegno della dirigenza nei confronti del Giana? Può limitarsi alla sola garanzia di conferma per la prossima stagione, lasciando che questa finisca senza aver per lo meno concretamente cercato di raddrizzarla?
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Oliwer Kaski è stato ceduto un mese fa, ma nonostante una situazione di classifica deficitaria il Lugano non ha ancora ritenuto opportuno intervenire sul mercato degli stranieri. E con l’infortunio di Markus Granlund - e il fisiologico turno di riposo concesso a Mikko Koskinen – alla Ilfis il Lugano è sceso in pista con soli cinque «import». Inaccettabile, tanto quanto la prestazione della squadra bianconera nell’Emmental.
Un paragone impietoso
Anche perché gli stranieri scesi in pista a Langnau hanno ancora una volta evidenziato – Troy Josephs a parte – imbarazzanti limiti caratteriali e di motivazione. A cominciare da un irriconoscibile Mark Arcobello, corpo estraneo in un gruppo già in seria difficoltà. A Lugano manca leadership e l’americano – nonontante porti un’immeritata «C» di capitano sul petto – non è in grado di garantirla. A Gianinazzi – come ad ogni allenatore – non piace parlare dei singoli. Preferisce concentrarsi sul gruppo, ma come può accettare prestazioni come quelle fornite da Arcobello, Connolly, Carr e Bennett alla Ilfis? Il paragone con gli stranieri del Langnau – Saarijärvi, Pesonen e Michaelis su tutti – è stato semplicemente impietoso.
Verso il derby
Ora all’orizzonte si profila, minaccioso, il derby con l’Ambrì Piotta e il Lugano per farsi coraggio si aggrappa ai tanti successi di queste ultime stagioni contro i biancoblù. Una sconfitta potrebbe risultare devastante per i bianconeri, quasi obbligati a vincere davanti ai propri tifosi. Ma un successo, come ha detto bene Morini alla Ilfis «non risolverebbe i nostri problemi». La Cornèr Arena lo festeggerebbe con canti di giubilo e applausi convinti e il rientro della squadra nello spogliatoio verrebbe accompagnato da pacche sulle spalle e sorrisi a 36 denti. Tutti felici e contenti, in attesa di conferme che questo Lugano non è mai stato in grado di garantire.
tfs
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Iscritto il: 23 feb 2020, 1:04

Re: Sabato 07.01.2023; SCL Tigers - HC Lugano 6-4

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Sunmi ha scritto: 8 gen 2023, 18:09
Simeon ha scritto: 8 gen 2023, 17:05 Lugano, diese wunderbare «Opera Buffa» des Hockeys
https://www.watson.ch/!141018104
Sono anni che Zaugg dice verità che i nostri giornalai impastoiati nelle vicende di amicizie ed equilibri Ticinesi, non hanno il coraggio di dire.
La dice(va) spesso solo in parte. Sembrava fargli comodo credere e far credere che eravamo ancora i soli e gli unici "milionarios" come magari a metà degli anni 80. Dimentica sempre di dire che piazze importanti come ad esempio Zurigo, Berna e Zugo hanno da tempo budget superiori al nostro e in ogni caso i mecenati milionari stanno dietro a parecchie altre squadre. Ma anche Zaugg, che oggi pur c'azzecca, è vecchio. Sarà rimasto come molti di noi ai nostri anni gloriosi, quando noi vincevamo quasi sempre e lui e tutti i suoi amici zucchini dovevano mettersi comodi in seconda fila ad ammirare la squadra della periferia che dava lezioni in tutto il paese.
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